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Oggi Trento omaggia i suoi guerrieri

Sfiorato il Tricolore, Dolomiti Energia pensa già al futuro e alle 20 in piazza Duomo l’intera città celebrerà la squadra


di Sergio Zanella


TRENTO. Al termine di una stagione per certi versi irripetibile, che li ha visti approdare alla Finale Scudetto perdendo 4-2 la serie per il titolo contro l'Umana Venezia, per i giocatori della Dolomiti Energia si avvicina il momento del rompete le righe, previsto per la giornata odierna. Prima però, Toto Forray e compagni si congederanno dai propri tifosi incontrando i supporter più affezionati giovedì a partire dalle 18 presso la Club House Aquila Basket di Piazzetta Lunelli.

Poi, a partire dalle 20, i giocatori bianconeri saranno in piazza Duomo per intervenire all'inaugurazione delle Feste Vigiliane e ricevere uno speciale riconoscimento da parte del sindaco Alessandro Andreatta. La portata dunque dell'impresa trentina merita di essere celebrata in grande stile, anche se nella testa dei giocatori e dello staff aquilotto rimane un briciolo di rammarico per quello che poteva essere e che invece non è stato.

A tracciare per primo un bilancio sulla serie finale è stato Maurizio Buscaglia, che nelle ore successive alla sconfitta in gara 6 ha commentato: «Provo grande orgoglio per aver allenato una squadra incredibile e un gruppo che si è dimostrato capace di arrivare fino in fondo riuscendo a coprire bene i propri limiti, ed esaltando le proprie forze. Nell'economia della serie spiace per quanto successo a Sutton, chein gara 6 ha mostrato cosa avrebbe potuto fare. Credo che quello che ha messo in campo testimoni come la sua situazione sia stata gestita bene. Questa stagione per noi è stata un tatuaggio sulla pelle: non abbiamo mai mollato. Lo abbiamo fatto anche in gara 6, quando dopo un terzo quarto in cui Venezia ci aveva messo sotto abbiamo provato a risalire la china. Abbiamo tirato per poter pareggiare, dopo un ultimo periodo che, come spesso capita in queste partite, non si può spiegare solo parlando di pallacanestro. Complimenti a Venezia, ha giocato un ottimo play-off come lo abbiamo giocato noi. Volevamo Gara 7, non ci siamo riusciti e purtroppo di Scudetto ce n'era uno solo, e se lo è preso Venezia».

Difficile, anche a livello emotivo, addentrarsi in analisi tecniche, con Trento che ha indubbiamente pagato a caro prezzo le sue corte rotazioni e i suoi cronici problemi ai liberi e con Venezia che ha ritrovato ottime percentuali da 3 nella gara più importante della stagione. Preferiamo dunque guardare al futuro, nella convinzione che questa Trento, senza gli infortuni di Baldi Rossi, Moraschini e Marble, avrebbe potuto uscire da questa serie con un tricolore cucito sul petto.

A Trento, insomma, si proverà a ripartire da quanto di buono seminato negli ultimimesi, con la speranza di mantenere in riva all'Adige il maggior numero di giocatori possibile. Si ripartirà quindi dall'intero staff tecnico con l'integrazione di Lele Molin, da Beto Gomes, Baldi Rossi, Lechthaler, Forray e, probabilmente, Flaccadori, mentre qualche dubbio in più rimane sulla pattuglia americana. 3 sarannoi posti a disposizione peri giocatori a stelle e strisce, con Marble che, una volta recuperato dall'infortunio, potrebbe essere tenuto in considerazione per un eventuale rinnovo, e con Sutton e Craft che rimarranno solo a patto di un sostanzioso ritocco dell'ingaggio. Impossibile invece la permanenza di Shields. Di questo, però, se ne parlerà nelle prossime settimane: oggi è il giorno dell'ultimo abbraccio della città ai suoi campioni. 













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