LA VITTORIA  CI Dà MORALE: HO LAVORATO TANTO IN TESTA

Miglior inizio di Giro non poteva esserci per la nostra squadra. Ackermann ha vinto alla prima occasione, ha dimostrato che c’è e sta bene. Successi come questi sono doppiamente importanti, perché...



Miglior inizio di Giro non poteva esserci per la nostra squadra. Ackermann ha vinto alla prima occasione, ha dimostrato che c’è e sta bene. Successi come questi sono doppiamente importanti, perché danno morale al gruppo e tolgono un po’ di pressione. Un conto è arrivare alla decima tappa senza aver ancora vinto nulla e un conto è partire così.

Dopo le buone sensazioni provate nella crono inaugurale, che per quanto mi riguarda non è andata male, ci attendeva una tappa di oltre 200 chilometri. In partenza il termometro segnava 11°, con la pioggia. È nata subito una fuga di otto corridori, ma senza uomini delle squadre che puntavano a fare la corsa. Quindi bene così.

Alla vigilia della partenza del Giro avevo detto che quest’anno avrei dovuto supportare maggiormente nella terza settimana i nostri uomini di classifica, ma se andrà avanti così sarà dura arrivare a quel punto della corsa con la gamba ancora piena. Abbiamo lavorato per il nostro sprinter Ackermann, ci siamo messi davanti a tirare, aiutati anche delle altre squadre che puntavano alla vittoria in volata, eccezion fatta per la Fdj di Demare. È stata una giornata un po’ strana, con tanto vento, ma alla fine è andato tutto liscio: le prime tappe sono sempre un po’ più difficili, perché tutti sono freschi, tutti sono nervosi e tutti vogliono vincere.

Ho fatto l’andatura in testa al gruppo fino a poco prima di puntare il Gpm di Montalbano: lì ho sentito che non avrei tenuto a lungo, la gamba era già abbastanza vuota. Quindi mi sono defilato e poi sono rientrato. A due chilometri dallo scollinamento del San Baronto c’è stata una caduta: mi sono dovuto fermare e a quel punto ho raggiunto tranquillamente il traguardo, felice per la vittoria di Ackermann.













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