Trento. La Val di Non in fiore ospiterà il 4 e il 5 maggio prossimi, la prima gara del Circuito Trentino MTB dedicata a tutti, professionisti ed escursionisti, ma pensata soprattutto come allenamento propedeutico alla nuova stagione agonistica. Una macchina organizzativa ormai collaudata ha pensato un percorso completamente rinnovato che regalerà non poche soddisfazioni soprattutto dal punto di vista dello spettacolo paesaggistico.

Prima tappa per tradizione

Per tradizione, la tappa di apertura del Circuito Trentino MTB è la ValDiNonBike, gara che si svolge a Cavareno e che quest’anno festeggerà la sua 11esima edizione. La prima novità 2019 è il percorso, tutto nuovo, eccetto la partenza e l’arrivo che rimangono invariati nelle posizioni classiche. Il percorso, si snoda su 45 km con 1450 m di dislivello, su strade quasi tutte sterrate attraverso campagna e montagna. La partenza quindi, come negli anni precedenti, è presso il Centro Sportivo Altanaunia Tennis Halle. Una volta arrivati a Ruffrè si continua a salire fino al Passo della Mendola per poi arrivare, dopo qualche tratto impegnativo, alla malga di Romeno (1773 m s.l.m). Da qui, passando vicino a malghe e pascoli, si scende fino all’abitato di Don e, dopo gli ultimi 10 km alternati a discese, brevi strappi e pianura, attraversando la pineta di Cavareno si arriva al traguardo. Un percorso pensato per il ritorno in sella e aprire una stagione ricca di eventi. Un vero terreno di riscaldamento ed allenamento per inforcare nuovamente le ruote grasse, dedicato sia a neofiti, sia ad atleti professionisti, italiani e stranieri.

Non solo mountain bike

L’organizzatore, la Val di Non SportGestion di Cavareno, cerca ogni anno di esaltare e promuovere le qualità della Val di Non, sia dal punto di vista paesaggistico e territoriale, che dal punto di vista sportivo ed umano. La stessa Tennis Halle/Centro sportivo Altanaunia, vista l’ampia distesa di parcheggi presenti, offre la possibilità di accedere ad “aree team” anche con camper o roulotte, in modo tale da permettere ai ciclisti ed al loro seguito di vivere da vicino la realtà della competizione, anche con la famiglia.