La quarta volta di Venezia Daye come papà Darren 

Finale scudetto. La Reyer vince il titolo travolgendo Sassari in gara-7. Il californiano sulle orme del padre Darren, tricolore a Pesaro. Pozzecco: «Vincere non è la cosa più importante»


Federico Fuiano


Due anni dopo aver festeggiato al PalaTrento, la Reyer Venezia torna a conquistare lo scudetto. Questa volta lo fa nel palazzetto di casa, il Taliercio, dove ha vinto la decisiva gara 7 di finale contro la Dinamo Sassari. L’ultimo atto non ha avuto storia, visto che i veneti si sono imposti dai primi possessi e hanno condotto l’incontro fino alla sirena finale.

Bramos e Haynes devastanti

La squadra di coach De Raffaele ha infatti dominato la sfida decisiva venendo trascinata da Michael Bramos e dal capitano Marquez Haynes, assolutamente onnipotenti e autori rispettivamente di 22 e 21 punti. Dopo aver chiuso il primo tempo avanti 39-30, i lagunari hanno preso il largo e ipotecato il match nel terzo quarto ( stravinto per 30-17) aggiudicandosi così la sfida con il punteggio di 87-61. Alla Dinamo, generosissima, non sono bastate le giocate di Rashawn Thomas, autore di 16 punti e unico giocatore ospite a chiudere in doppia cifra per quanto riguarda i punti.

Austin Daye Mvp

Ad aggiudicarsi il premio di Mvp della serie finale è stato invece Austin Daye che, dopo aver faticato nei quarti di finale contro la Dolomiti Energia, ha decisamente cambiato marcia segnando oltre 15 punti di media nell’ultima serie, giocando una strepitosa finale e conquistando lo scudetto ventinove anni dopo il padre Darren, trionfatore con la maglia di Pesaro. «Siamo stati una squadra compatta, vincere davanti al nostro pubblico è bellissimo - ha affermato proprio Austin Daye -. Diventare campione d’Italia, come fece mio padre, era l’obiettivo della mia stagione».

De Raffaele: un capolavoro

Al contrario dell’ala statunitense, il tecnico degli oro-granata De Raffaele è uno dei reduci dallo scudetto conquistato due anni or sono. «Il nostro è un capolavoro di idee, di lavoro, di coraggio: è un grande scudetto, niente da dire - ha commentato il coach livornese -. È un capolavoro di tutti. Abbiamo avuto tanti cali durante la stagione, potevamo implodere e invece siamo rimasti uniti. Ho un gruppo fantastico, siamo stati cocciuti, abbiamo cercato la nostra pallacanestro contro tutti e tutto».

Nonostante l’amarezza del risultato, prevale l’orgoglio in casa sassarese. «Faccio dei grandissimi complimenti a Venezia, che ha fatto playoff grandiosi - ha affermato invece l’allenatore dei sardi Gianmarco Pozzecco, vincitore dello scudetto venti anni fa da giocatore con la maglia di Varese -. Loro sono arrivati alla fine meno stanchi di noi. Dico che è bello vincere, ma non è la cosa più importante. È più facile vincere lo scudetto che ventidue partite di fila. I ragazzi fino all’ultimo minuto hanno messo il cuore in campo, abbiamo fatto comunque qualcosa di incredibile».

Venezia ha così conquistato il quarto campionato della sua storia, dopo quelli vinti nel 1941-42, 1942-43 e nel 2016-17. Infine la Reyer è la quarta formazione ad aggiudicarsi lo scudetto dopo aver vinto tutte le serie alla gara decisiva, dopo Varese nella stagione 1977-78, Cantù nei playoff 1980-81 e Caserta nell’annata 1990-1991.

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