L’Itas non saluta la capolista

L’Itas Trentino non splende ma fa 10 e questo è quello che conta. Sul campo della capolista Perugia Giannelli e compagni ottengono il decimo successo consecutivo, blindano il quarto posto e allungano...


Paolo Trentini


L’Itas Trentino non splende ma fa 10 e questo è quello che conta. Sul campo della capolista Perugia Giannelli e compagni ottengono il decimo successo consecutivo, blindano il quarto posto e allungano sulle inseguitrici in attesa del recupero di martedì 12 tra Piacenza e Modena e soprattutto di quello di mercoledì 6 contro Milano. La formazione di Lorenzetti sale così a 30 punti e, pur con una partita da recuperare, mantiene il ritmo di Civitanova e Vibo che stanno davanti. Trento ha fatto vedere cose discrete al servizio, dove è riuscita a mettere pressione agli avversari anche se Abdel-Aziz è incappato in una giornata un po’ così, sia dai 9 metri che in prima linea, con 14 punti a referto e un poco edificante 40% in attacco. Dopo tante giornate da trascinatore e protagonista ci sta una partita “normale”.

Nel complesso non si è assistiti a una partita stratosferica dal punto di vista tecnico. I trentini sono stati molto efficaci in difesa ma hanno sofferto il muro perugino e gli attacchi di Leon e Solè (fortunatamente entrambi sono andati a corrente alternata), ma sono stati bravi a non abbassare mai l’intensità del loro gioco, approfittare degli errori di Perugia e sfruttare a loro volta il muro e il contrattacco trovando in Lucarelli e in Michieletto i punti fondamentali che non sono arrivati invece da posto 1. Il resto come al solito l’hanno fatto i due centrali, sempre puntuali tanto in difesa quanto in attacco.

La vittoria di ieri al PalaBarton, va detto, è stata agevolata anche dalla pessima prestazione degli umbri che si sono espressi sui loro livelli soltanto per un set e mezzo. Sulla loro debacle ha senza dubbio pesato molto l’assenza di Atanasijevic, ancora in condizioni precarie e sostituito con molti rimpianti prima da Vernon-Evans e poi da Ter Horst. Per il resto una serie di errori in tutti i fondamentali che hanno impedito ai perugini di trovare la giusta continuità in attacco.

Assente nel primo parziale, Perugia si è ritrovata nel secondo e nell’inizio del terzo per poi vanificare l’ottima prestazione a muro con una serie impressionante di svarioni in attacco e al servizio. Due muri consecutivi di Giannelli per il 3-9 e con Heynen che ha già terminato i suoi minuti di sospensione spiegano più di ogni altra parola il pessimo approccio di Perugia che qualche minuto dopo si trova sotto 8-15. Trento non brilla ma fa le cose giuste e con Lisinac e due attacchi di Abdel-Aziz nel finale si porta in vantaggio. L’olandese scende di tono nel secondo set e così anche le percentuali in attacco dei “whites”. Perugia ne approfitta per pareggiare il conto nei set con Leon e Ter Horst mattatori. Anche il muro di Trento, sin lì molto presente, si prende una pausa in avvio del terzo parziale (8-12) ma Perugia inizia a litigare dai 9 metri (saranno 8 nel set e 22 in totale gli errori nel fondamentale) e spinti da Lucarelli i trentini pareggiano (15-15) e poi si ritrovano a muro per portarsi nuovamente in vantaggio.

Il quarto set è il migliore per gli ospiti. Giannelli si affida più spesso a Lisinac e a Michieletto e i due rispondono con punti e giocate importanti nei momenti giusti e garantiscono altri tre punti per la causa di Trento. Che non splende ma fa 10 e questo è quello che conta.

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