Juantorena ci ripensa, ma Kazan potrebbe chiedere la squalifica

Volley A1: lo schiacciatore vuole rimanere a Trento. Non è chiaro se abbia già firmato il contratto con lo Zenit


di Nicola Baldo


TRENTO. Tutto quanto ruota attorno a lui. Tutto dipende ancora da Osmany Juantorena. Con lo schiacciatore caraibico al centro di un braccio di ferro silenzioso fra Itas Diatec e Zenit Kazan. Il mercato della Trentino Volley ha bisogno di una certezza prima di prendere definitivamente il via: lo schiacciatore italo-cubano va al Kazan o resta? Quella che sembrava una certezza assoluta adesso vede la situazione completamente rovesciata. Anzi, sembrano esserci ottime possibilità di non vedere più partire il fenomeno cubano. Niente più Russia, lo schiacciatore vuole restare e la società sta lavorando per tenerselo stretto. La situazione, però, non è semplice. Il nodo della vicenda è capire se il giocatore ha firmato o meno il contratto con la squadra russa di Alekno. Perché se così non fosse allora tutto si risolverà molto semplicemente, se invece questa firma dovesse esserci allora bisognerà studiare molto bene i contratti per capire quali possibili “scappatoie” esistono.

Ma se firma c'è stata allora la vicenda si potrebbe complicare ulteriormente. In quanto lo Zenit Kazan, nel caso dovesse impuntarsi per avere il giocatore, potrebbe ricorrere alle “maniere forti”. Ovvero portare Juantorena davanti alla Fivb per aver sottoscritto un doppio contratto, cosa che lo metterebbe nelle condizioni di essere squalificato. Ecco perché ci si muove in silenzio e senza fare troppo rumore per cercare di mantenere Juantorena a Trento.

Eppure in via Trener ci credono. Confidano di poter fare ancora conto sui servigi dello schiacciatore di Santiago de Cuba, tanto che tutto il mercato trentino ad oggi si sta muovendo nella direzione che prevede Juantorena ancora in campo. Perché la grande novità dell'interessamento per il libero francese Jean-Francois Exiga, in uscita da Macerata, interesse concreto con tanto di colloqui già intercorsi fra la società trentina ed il “Piccolo Napoleone”, impongono di conseguenza gli italiani in campo in ruoli ben specifici. Ovvero: due centrali ed uno schiacciatore. Il pacchetto di centrali verrà integrato con quel Simone Buti in arrivo da Monza e ormai sulla strada di Trento. Il posto-3 di Fucecchio sarà titolare con Birarelli con alle spalle uno fra Matteo Burgsthaler e Damiano Valsecchi, mentre Djuric resterà in organico come “centrale di coppa”. Ovvero utilizzabile nelle gare internazionali o nelle gare italiane quando sarà dato riposo ad uno degli stranieri in campo visto che secondo libero (Colaci) e secondo alzatore (in pole position sempre Marco Falaschi da Castellana Grotte, in A2) saranno italiani. Risolvere la situazione dei centrali, insomma, non sarà complesso.

Il vero nodo è rappresentato dagli schiacciatori. Se finirà come tutti in via Trener sperano e credono, ovvero che la maglia bianca numero 5 l'anno prossimo sarà ancora sulle spalle di Juantorena allora sarà tutto ok. Con Osmany titolare e “Pippo” Lanza alle spalle, mentre una quarta banda probabilmente straniera (al posto del partente Della Lunga) sarà presa come sostituito di Kaziyski.

Ma se invece qualcosa dovesse andare storto e Kazan spuntarla in questo braccio di ferro? Questo è il vero rischio. Senza Juantorena trovare, all'ultimo o quasi, uno schiacciatore italiano in grado di integrarsi bene nei meccanismi di squadra (ovvero dare solidità alla ricezione ma senza sacrificare troppo l'attacco) sarebbe missione proibitiva. E puntare su uno straniero sarebbe impossibile, a meno di complicare ulteriormente gli incastri.

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