In via Fermi festa dell’orgoglio gialloblù

In centinaia al torneo “Gradinata Sud” degli Ultras, con un quarto d’ora di cori e contestazioni: «Il Trento siamo noi»


di Daniele Loss


TRENTO. La frase che si sentiva più spesso era: «Sai che se il Trento fosse in Lega Pro tutta questa gente sarebbe allo stadio a cantare?». Giovedì scorso gli aquilotti si sono ritrovati per il primo allenamento della stagione davanti a pochi addetti ai lavori e ad una decina di tifosi, scesi al “Talamo” soprattutto per contestare il segretario del club Claudio Dondi (che, impassibile, ha assistito alla seduta dalla panchina). Pochissimi, ma il motivo è semplice: di “questo” Trento ai supporters gialloblù interessa poco o nulla. Tutta la tifoseria aquilotta si era schierata compatta a metà luglio e aveva chiesto alla dirigenza di via Sanseverino di chiudere la società e di farsi da parte definitivamente. Qualcuno aveva ribattuto che si trattava di “pochi elementi”.

Bene, quei “pochi elementi” sabato hanno deciso di ritrovarsi tutti assieme al campetto degli Alpini di via Fermi a Trento per il primo trofeo ribattezzato “Gradinata Sud”. Organizzazione firmata dagli Ultras Trento con la collaborazione del Caffè Al Feudo, da sempre punto di ritrovi dei tifosi aquilotti. Dieci tifosi presenti al primo allenamento della squadra,250, forse anche più, gli ultras, tifosi e simpatizzanti presenti invece sabato a Trento.

«Scrivetelo sul giornale – è stata un'altra delle frasi più gettonate della giornata – il Trento siamo noi, questa è la nostra identità e nessuno ce la toglierà mai».

C'erano i tifosi più giovani, i “ragazzini”, ma anche quelli che frequentavano la curva una decina di anni fa e pure i cinquantenni, che parlano degli spareggi di Valdagno, Verona e Mantova con le lacrime agli occhi. Consiglieri comunali (Luca Pisoni in campo assieme al fratello Tommaso, ex segretario della società, Vanni Scalfi invece si è limitato a tifare dall'esterno), professionisti affermati, alcuni provenienti anche da fuori regione (c'è chi si è fatto il viaggio d'andata e ritorno in giornata dalla Toscana per essere presente), l'ex allenatore gialloblù Marco Melone, ex giocatori aquilotti hanno messo da parte tutti gli impegni e si sono ritrovati in nome di quei colori gialloblù che tanto hanno amato e dei quali, nonostante tutto, non riescono a fare a meno.

A metà pomeriggio, prima degli ultimi due quarti di finale, tutti si sono ritrovati sotto lo striscione “Ultras Trento” per un quarto d'ora di cori. Li stessi che la domenica riempivano lo stadio “Briamasco” e che, visti i rapporti logori tra società e supporters, difficilmente faranno da cornice alle partite casalinghe dei gialloblù nella prossima stagione. Da via Fermi a via Sanseverino la distanza è brevissima ma, mai come in questo momento, società e tifoseria sono distanti anni luce. E che nessuno dica che a Trento non c'è fame di calcio serio.

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