Il Trento verso la fine Asis va dal giudice e chiude il Briamasco

Per l’iscrizione all’Eccellenza - da perfezionare entro venerdì - a questo punto servirebbe davvero un miracolo


di Daniele Loss


TRENTO. Senza soldi, senza interlocutori, senza tifosi e pure senza campi: il Trento Calcio è ormai ad un passo dalla chiusura. E, come se non bastasse, anche Asis, l'azienda che si occupa della gestione degli impianti sportivi del Comune di Trento, ha deciso di affidarsi al Tribunale per recuperare i crediti vantati nei confronti del sodalizio di via Sanseverino. Il decreto ingiuntivo è già partito, dopo il mancato pagamento da parte della società gialloblù dell'ultima rata del debito (si parla complessivamente di 60mila euro) accumulato negli anni per l'utilizzo dei campi per gli allenamenti e le partite della prima squadra ma anche delle formazioni giovanili.

Il “game over”, a questo punto, è dietro la porta: appare francamente improbabile che, nel giro di un paio di giorni, qualcuno (la proprietà o i presunti acquirenti) saldi interamente il debito con Asis ma, anche nell'ipotesi che questo accadesse, il Trento si ritroverebbe comunque senza campi, sia per gli allenamenti che per le partite. È noto, infatti, come la società gialloblù non abbia presentato alcuna domanda (il termine scadeva lo scorso 28 giugno) riguardo all'utilizzo delle strutture sportive in vista della stagione sportiva alle porte. Così facendo il sodalizio gialloblù ha perso ogni diritto di prelazione riguardo agli impianti utilizzati in passato (una bozza di calendario è già stata stilata da Asis e il Trento non c'è) e, come se non bastasse, il decreto ingiuntivo chiuderà in ogni caso le porte del “Briamasco” al Trento Calcio.

Che, a quel punto, sarebbe costretto ad emigrare altrove (ma quale realtà sportiva o Comune della provincia concederebbero l'utilizzo del proprio campo sportivo ad una società in queste condizioni?), ma dovrebbe obbligatoriamente reperire la struttura entro venerdì, ultimo giorno utile per iscriversi al campionato d'Eccellenza. Nella domanda d'ammissione al massimo torneo regionale va infatti specificato il proprio campo da gioco o, comunque, è obbligatorio presentare un documento ufficiale che attesti la disponibilità di un campo per tutte le gare ufficiali dall'inizio al termine della stagione.

Il Trento, ad oggi, non ha nessun campo, lo stadio “Briamasco” non verrà concesso in nessun caso e, dunque, i presupposti per iscriversi al campionato d'Eccellenza vengono a mancare senza “se” e senza “ma”. Ma, ragionando sempre per ipotesi, anche se l'attuale dirigenza (o i nuovi arrivati) riuscisse nell'impresa di reperire un impianto in tempo utile, la Figc potrebbe decidere di non concedere alcuna deroga alla società gialloblù. Il Comma 4 dell'articolo 19 delle Noif esplicita infatti che “in ambito dilettantistico e di settore giovanile, su richiesta delle società, la Lnd, i Comitati e le Divisioni, secondo la rispettiva competenza (in questo caso toccherebbe al Comitato Provinciale di Bolzano, che gestirà il torneo d'Eccellenza 2013-2014, ndr), possono autorizzare le medesime società, in via eccezionale e per fondati motivi, anche per situazioni di urgenza correlate alla singola gara, a svolgere la loro attività in impianti non ubicati nel Comune in cui hanno sede”.

In questo caso quali sarebbero i “fondati motivi” per permettere al Trento di spostarsi dal capoluogo in un altro Comune? La fine è ormai vicina.

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