calcio

Il nuovo Trento piace ma c’è tanto da fare

Promozione. La prima uscita stagionale è stata accolta bene tuttavia restano aperte delle ferite con la tifoseria


di Daniele Loss


TRENTO. Il Trento è sempre il Trento, anche se adesso l'esatta denominazione sociale è Ac Trento Società Cooperativa Sportiva Dilettantistica e la prima squadra milita “solamente” in Promozione. I duecento spettatori presenti sabato scorso allo stadio “Briamasco” per una semplice amichevole contro una formazione di Seconda Categoria (con tutto il rispetto per il Riva del Garda) la dicono lunga sulla “fame” di calcio legata ai colori gialloblù. I “se” e i “ma” non mancano: va bene la curiosità per la prima uscita dell'Ac Trento targato Giacca (in tribuna) e Moratti (in panchina), vanno benissimo i tanti parenti e amici dei calciatori protagonisti in campo e vanno bene pure gli addetti ai lavori (per la verità piuttosto pochi) direttamente interessati che hanno voluto osservare da vicino la squadra che, lo dicono i nomi e gli investimenti, dovrà “asfaltare” il campionato di Promozione.

Tutto vero, ma 200 spettatori per un'amichevole al sabato pomeriggio all'inizio d'agosto sono comunque un qualcosa fuori dal comune. Ad alcune (non tutte) delle prossime avversarie dell'Ac Trento nel massimo torneo provinciale non piace proprio la visibilità mediatica che viene concessa alla società di via Sanseverino che, dopo aver rilevato il titolo sportivo del fallito Trento Calcio 1921, nell'ultimo mese ha fatto “fuoco e fiamme” sul mercato costruendo una rosa di qualità nel giro di poche settimane. Con alcune di esse i rapporti sono già parecchio tesi per qualche “sgarbo” recente, altre invece non hanno ancora messo da parte le “ruggini” del passato, anche se l'attuale dirigenza dell'Ac Trento non ha nulla a che vedere con le precedenti. O meglio: nelle stanze dei bottoni entrano persone che già in passato hanno fatto parte della società, ma si tratta di elementi, Giampaolo Ossola ne è l'esempio, di comprovata onestà e con un grande attaccamento ai colori gialloblù. La “frattura” con una parte della tifoseria, quella legata direttamente al progetto Pro Trento, non si è ricomposta minimamente. Qualche tentativo di riavvicinamento è stato compiuto (Giorgio Fracalossi si sta spendendo in prima persona), ma ci vorranno tempo e risultati, sia sotto il profilo societario che in ambito sportivo per coinvolgere anche gli scettici e gli “arrabbiati”. Cosa manca al momento?

Un direttore sportivo (Brunialti e Betta hanno fatto un buon lavoro, anche se qualcosa si poteva risparmiare), che faccia da collante tra squadra e società, poi anche l'organigramma sarà al completo. E il settore giovanile? Luca Cuicchi, da qualche settimana responsabile delle squadre giovanili gialloblù, sta lavorando sodo per ricostruire, praticamente da zero, tutto il settore. Definiti tutti gli allenatori, Cuicchi e i suoi collaboratori stanno allestendo gli organici delle varie formazioni. Domani pomeriggio prima giornata” di porte aperte” al “Trentinello”: dalle 16 alle 18 gli allenatori e lo staff dirigenziale dell'Ac Trento incontreranno genitori e giovani calciatori (nati dal 2002 al 2009) per spiegare il nuovo progetto della società gialloblù. Si replicherà giovedì pomeriggio, mentre il 19 e 26 agosto e il 2 settembre gli incontri si svolgeranno allo stadio “Briamasco” dalle 17 alle 19. A metà settembre, infine, lo stadio cittadino ospiterà anche la “Festa gialloblù”, durante la quale verranno presentate le formazioni dell'Ac Trento.













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