Benedetti eroico: è fuga d’altri tempi

Al Giro d’Italia il grestano grande protagonista: «Ho fatto quinto ma ci riproverò. Non mi sento ancora appagato»


di Luca Franchini


TRENTO. Alla vigilia della partenza per il Giro d'Italia ci aveva detto che "avrebbe cercato la fuga, sperando di riuscire ad entrare nell'azione buona". E Cesare Benedetti, oltre che corridore serio, generoso e tenace, si è dimostrato anche uomo di parola. «Avevo già messo il cerchietto su questa tappa - commenta a caldo Cesare -. Nel finale Malori mi ha chiesto una mano per conquistare la maglia rosa e, quando siamo arrivati in volata, ho aspettato forse un attimo di troppo, anche se ormai le energie erano quelle che erano». Alla prima occasione buona, il 24enne grestano del Team NetApp ha colto la palla al balzo, grande protagonista della fuga che ha caratterizzato (e deciso) la sesta tappa della corsa rosa. Ben 187 chilometri di fuga, in diretta Rai, con tanto di complimenti dei telecronisti della tv nazionale Pancani e Cassani, che non hanno mancato di sottolineare a più riprese le qualità del corridore trentino: generoso e caparbio, oltre che poliglotta, lui che oltre alla lingua madre parla correntemente tedesco, inglese, un po' di spagnolo e anche il polacco, frutto dello scambio culturale con la fidanzata (che è proprio polacca) ed il compagno di squadra Huzarski. «Già in Danimarca ci sarebbe stata l'opportunità di provare la fuga, ma non volevo provarci tanto per fare - continua Benedetti -. Volevo la tappa giusta e questa era perfetta per un attacco da lontano, con 3300 metri di dislivello e non un solo metro di pianura. Già ad inizio settimana avevo deciso di provarci». Dopo la sei giorni di corsa, dunque, il primo obiettivo è già centrato. «Mi ero promesso di non fare un Giro anonimo e di entrare in una bella fuga – aggiunge il grestano -. Il primo passo è fatto, ma ora non mi rilasserò fino a Milano. Vediamo come starò domani (oggi, ndr) e come riuscirò a recuperare, anche perché per me è la prima esperienza in una corsa di tre settimane». Applausi per Cesare. I nostri e quelli del numeroso pubblico presente sulle strade della tappa di ieri. «Veramente delle belle emozioni, in salita era pieno di gente. I tre giorni in Danimarca sono stati belli, ma il vero Giro è qui in Italia. Ho cominciato a gustarmi l'atmosfera e dirò che mi piace». Benedetti, che ad inizio stagione aveva conquistato un bel secondo posto di tappa alla Coppi e Bartali e vestito per due giorni la maglia di leader, può cominciare ad alzare il tiro, consapevole che la sua azione di ieri rappresenta anche una bella risposta alla polemica nata dopo l'invito della sua squadra, il Team NetApp, preferito all'Acqua&Sapone. Cesare ora è 31° in classifica generale a 1'02”. E non vuole smettere di stupire.













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