Belfanti ha lasciato il timone, il Trento a trazione Bizzozzero

Alfredo Morelli è il nuovo a.d., ma tutto lascia pensare che la società passerà presto all’imprenditore milanese



TRENTO. Da qualche giorno Piervittorio Belfanti non è più l'amministratore delegato del Trento Calcio. L'imprenditore mantovano fa un passo indietro e cede la poltrona più importante del sodalizio di via Sanseverino al cugino Alfredo Morelli, uno dei tre soci della srl aquilotta (gli altri due sono Manuela Misino, compagna di Belfanti, e l'avvocato Davide Pini). Domenica sera, nel corso della trasmissione sportiva A tutto campo, il presidente (sportivo, come precisa lui stesso) Giorgio Moser ha annunciato l'avvenuto cambio della guarda al vertice della società gialloblù.

Il motivo? È probabile che questo sia solamente il primo passo verso l'addio di Belfanti, che sarebbe disposto a cedere le proprie quote a Bizzozzero, sempre più “patron” del Trento e già proiettato al futuro nonostante una situazione di classifica difficile. L'imprenditore milanese, e l'ha ribadito anche domenica al termine della sfida contro il Caravaggio, crede ancora nella salvezza ma è già pronto a presentare domanda di ripescaggio alla Lega Nazionale Dilettanti.

«Voglio fare la serie D e allestire una squadra in grado di puntare alla promozione» è quanto va ripetendo Bizzozzero da ormai un mese a questa parte. L'ex presidente del Seregno, tornato in pista qualche mese fa dopo 15 anni d'inattività, ha già contattato alcuni amici imprenditori che, parole dello stesso Bizzozzero, «sarebbero pronti a dare una mano, purché la squadra sia in serie D e abbia obiettivi importanti».

Ecco, dunque, che il cambio al vertice sembra prossimo e tutte le indicazioni portano verso questa soluzione. Da Mantova, a conferma di questa teoria, giungono voci che Belfanti sarebbe ancora interessato ad acquisire la proprietà della società virgiliana, che attualmente naviga a metà classifica (con un buon margine sulla zona playout e un distacco piuttosto marcato dai playoff) nel girone B di Seconda Divisione. Moser per ora resta alla finestra. «Sono disposto ad andare avanti – ha confidato domenica – ma c'è bisogno anche di forze trentine per ridare dignità e ripartire con un Trento forte che possa guardare al futuro con serenità. Questa società ha bisogno del supporto di imprenditori locali per ricreare un legame con il territorio e le istituzioni che, per vari motivi, in questi ultimi anni è andato perduto».

La squadra riprenderà oggi ad allenarsi in vista del derby di San Giorgio, una sorta di partita da “dentro o fuori” per tutte due le squadre: nulla sarà lasciato al caso nemmeno stavolta e la truppa partirà già sabato alla volta dell'Alto Adige. (d.l.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano