SLALOM

A Zagabria Gross chiude settimo

La gara è dominata da Marcel Hirscher. Per Mölgg un buon sedicesimo posto. Il trentino è il migliore degli azzurri


Luca Franchini


ZAGABRIA. Riecco sua maestà Marcel Hirscher. Il protagonista mancato della 3-Tre di Madonna di Campiglio è tornato a imporre la propria legge sul pendio ghiacciato di Zagabria. Primo che più primo non si può, con 81 centesimi di vantaggio sul rivale Felix Neureuther, protagonista di una bella rimonta nella seconda manche e ancora sul podio dopo la bella vittoria in terra rendenese, sempre nei primi tre nei quattro slalom di Coppa del Mondo finora disputati. Appena dietro, in terza piazza, il 23enne norvegese Solevaag, al primo podio in carriera. Note liete per Austria, Germania e Norvegia. Meno per l’Italia, aggrappata ancora una volta a Stefano Gross.

Per trovare il primo azzurro bisogna scorrere fino al settimo posto del finanziere fassano, in costante crescita grazie a un dolore alla schiena che sembra finalmente dargli tregua. Quello di ieri è stato il miglior piazzamento della stagione per il trentino, che nella prima manche sembrava addirittura potersi accodare a Hirscher, prima del grave errore nella parte più filante del tracciato che lo ha costretto ad accontentarsi dell’ottavo posto parziale, a 1’’19 dall’austriaco. Il settimo posto può essere visto come un buon risultato se preso singolarmente. Non come risultato di squadra, ancora troppo brutta per essere vera e troppo lontana da quella bella Italia dello slalom ammirata negli ultimi anni.

Va preso come un buon risultato anche il 16esimo posto dell’altoatesino Manfred Mölgg, al rientro con un mese d’anticipo sulla tabella di marcia dopo la rottura del tendine d’Achille dell’agosto scorso. Talento e carattere da vendere che sono serviti a rimetterlo in sesto dopo il grave infortunio. Poi, però, inizia la lunga lista dei rimpianti, che non possono essere visti solamente come tali. Perché è vero che il Razzoli visto nella prima manche – fino all’uscita di pista poco dopo il secondo intermedio – era in linea per un piazzamento da podio. Ed è altrettanto vero che il Patrick Thaler ammirato nella seconda discesa sembrava lanciato verso una rimonta da “top 5” dopo il 14esimo posto di metà gara. Entrambi, però, sono usciti di pista nella seconda parte del tracciato, particolarmente ghiacciato e lungo (manche attorno al minuto), dunque molto impegnativo sotto il profilo fisico. Ed è proprio questo l’aspetto che sembrata mancare di più a questa Italia.

Fuori dai 30, a causa di un errore nella parte finale della pista, anche l'altro fassano Deville e il bolzanino Tonetti. Per loro, così come per tutto il team azzurro, le occasioni per rifarsi non mancheranno: l’11 gennaio gli slalomisti saranno impegnati ad Adelboden, poi a Wengen e a Schladming.













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