Al macello lepre investita «Ma poteva essere curata» 

Soccorsa sul ciglio della strada a Campitello da Mariano Ganz, che l’ha dovuta consegnare alla Forestale. «Era viva e non aveva ferite apparenti o sanguinanti»


di Gilberto Bonani


VALLE DI FASSA. Poteva essere una storia a lieto fine. Una di quelle che ci aiutano a vedere il domani con un pizzico di ottimismo. Ma così non è. A raccontarla Mariano Ganz che nei giorni scorsi, erano le 20 in prossimità di Campitello, assiste all'investimento di una lepre.

«L'auto che mi precedeva – racconta - ha travolto l'animale ma il mezzo ha continuato la sua corsa. Io invece mi sono fermato per soccorrere una bella lepre che ho spostato sul ciglio della strada. Era viva e non presentava ferite apparenti». A questo punto Mariano Ganz compone il numero unico di chiamata 112 e racconta l'accaduto. Viene contattato dai Servizi Forestali che lo invitano a lasciare l'animale nel prato adiacente e continuare il viaggio. Mariano Ganz non se la sente di abbandonare la lepre e di propria iniziativa contatta un ambulatorio per animali di Bolzano per avere una consulenza. «Il veterinario si presta a visitare l'animale – spiega Ganz – e, mentre mia moglie recupera un cesto dove sistemarlo, per correttezza telefono alla Forestale per spiegare la volontà di trasferire l'animale a Bolzano. A questo punto mi fanno osservare che ci sono problemi a trasportare un animale selvatico da una provincia all'altra e che quindi sarebbe arrivato un agente forestale a prelevare l'animale».

Mariano Ganz, armato di pazienza, ma soprattutto da un grande amore per gli animali, attende la guardia forestale che carica la bestiola sull'auto di servizio. L'accordo è di consegnare l'animale al veterinario di Trento. «Così ho concluso il soccorso pensando di aver fatto il mio dovere – continua Ganz – ma il pensiero di quella lepre mi spinge il giorno dopo a cercare notizie. Per questo telefono al forestale che ha raccolto l'animale la sera precedente e vengo a conoscenza che è stato consegnato al servizio veterinario di Predazzo. Ancora più incuriosito, nel pomeriggio, con la scusa di recuperare il cesto servito al trasporto, vado nel centro fiemmese e contatto il veterinario di turno che candidamente mi comunica che la lepre è stata avviata al macello comunale per essere abbattuta. Nell'incidente - a suo dire - l'animale aveva riportato una frattura esposta: la sua sorte era segnata. Non sono uno specialista ma la lepre che ho raccolto non presentava ferite e non ha lasciato tracce di sangue nel cesto. A mio avviso le procedure seguite in questa vicenda non sono state corrette e mi rimane più di un dubbio dopo aver fatto il possibile per prendermi cura dell'animale».











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