la protesta

Nidi in appalto del Trentino, educatori in stato di agitazione

I sindacati: "Mancato rispetto contratto collettivo nelle cooperative"



TRENTO. "In Trentino, a differenza di quanto avviene in molte altre Regioni, gli educatori sono per lo più sotto inquadrati, ma ci si limita a lamentarne la carenza, anziché agire per garantire loro condizioni lavorative e retributive dignitose". Lo affermano, in una nota, Roberta Piersanti, della Fp Cgil, ed Ermanno Ferrari, della Fisascat Cisl del Trentino, intervenendo sulla situazione contrattuale dei lavoratori dei servizi di nido di infanzia in appalto.

"A fronte della mancanza di risposte anche dopo la partecipata assemblea del 26 gennaio, proclamiamo lo stato di agitazione del personale dei nidi esternalizzati. Se nelle prossime settimane la situazione non si sbloccherà e non ci saranno degli avanzamenti concreti, verranno messe in atto altre forme di protesta", precisano Piersanti e Ferrari.

A quanto evidenziato dai sindacalisti, a oltre tre anni dal rinnovo del contratto collettivo delle cooperative sociali, solo una parte del personale è stato inquadrato correttamente. "È il personale con maggiore anzianità di servizio ed esperienza ad essere fortemente penalizzato, poiché la scelta unilaterale di non riconoscere la qualifica di educatrici con titolo, disattendendo le previsioni di legge che individuano tutta una serie di titoli idonei, penalizza proprio coloro che da più tempo operano nel settore", spiegano i sindacalisti.













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