il caso

Alla maturità grazie al Tar, gli avvocati al contrattacco: “I docenti rispettino la legge”

Lettera inviata a Valditara per contestare il “clima” all’interno del Da Vinci: “Insegnanti presenti all'esame per sostenere la commissione. Contro chi, una ragazzina di 18 anni?” (foto tema Ansa)

IL CASO. Ammessa con 5 insufficienze, bocciata dai professori

I DOCENTI. "Nostra categoria umiliata da una decisione che la sorpassa”



TRENTO. "In seguito all'epilogo che ha visto Angela bocciata all'esame di Stato, dopo che il Tar di Trento ha dato alla ragazza l'opportunità  di svolgere l'esame, al pari dei suoi compagni. E’ bene sottolineare il clima che ha vissuto la ragazza non solo nelle ultime settimane, ma anche per buona parte del suo ultimo anno scolastico presso il suo nuovo liceo di Trento, il liceo Leonardo da Vinci. Ad esempio, come hanno potuto notare tutti i presenti, pare che altri insegnanti del liceo Da Vinci, siano stati presenti all'esame della ragazza per sostenere la commissione d'esame. Ci si domanda: contro chi, una ragazzina di 18 anni?".

Lo scrivono in una lettera inviata al ministro dell'istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, i legali della giovane, Filomena Alaia e Gian Paolo Sardos Albertini. La lettera segue quella inviata ieri da un professore della giovane, sottoscritta poi da un centinaio di docenti trentini.

"Il presidente del Tar di Trento, nel concedere ad Angela la sospensiva per essere riammessa all'esame di maturità , ha usato una motivazione che ha scosso gli insegnanti del liceo da Vinci di Trento, noti per la propria lotta contro i Tolc, i test per l'ammissione all'università . Lascia perplessi che alcuni insegnanti difendano taluni loro colleghi, probabilmente poco difendibili, visto che si permettono di contestare scelte legislative, come l'adozione dei Tolc, sulle quali si è in parte, e non esclusivamente, basato il Tar. Sarebbe più opportuno che quei pochi insegnanti rispettino le disposizioni di legge, come l'adozione del test, così come fanno i magistrati, e tutti i cittadini della Repubblica, e non criticarle credendo di essere delegittimati", scrivono gli avvocati.

"Insieme alla lettera degli insegnanti del liceo da Vinci mandata al Ministero - concludono i legali - si invita lo stesso organo governativo, costituitosi nel giudizio al Tar, e il Ministro stesso, a prendere visione del contenuto delle varie lettere del professore, indirizzate ai suoi studenti, in particolare quella il cui oggetto è 'Padre perdona loro perchè non sanno quello che fanno'. Potrebbe chiarire la condotta di qualche insegnante di Angela e, magari, rendere più chiara l'intera vicenda".













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