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Olimpiadi 2026, crescono i costi per gli impianti: da 23 a 36 milioni per lo sci di fondo a Tesero

La giunta Fugatti semplifica l’iter per il finanziamento. Minoranze critiche. Zanella (Futura): «Enorme esborso di denaro pubblico, va ripensato»



TRENTO. Salgono i costi degli impianti per le Olimpiadi invernali del 2026 che si svolgeranno anche in Trentino: la Provincia ha aggiornato le previsioni di spesa, in relazione al forte aumento dei prezzi cui si andrà incontro in fase realizzativa: si passa da 23,5 a 36,460 milioni per il salto con gli sci a Predazzo e da 11,5 a 14,5 milioni per l'anello dello sci di fondo a Tesero. Resta fuori da questa delibera la partita del palazzetto del ghiaccio di Piné, opera sottoposta dallo Stato a commissariamento e per la quale ci si riserva di provvedere più avanti.

Oggi (11 ottobre) la IV Commissione permanente del consiglio provinciale ha dato parere positivo (con 3 astensioni delle minoranze) allo schema di delibera con cui la Giunta Fugatti si appresta ad aggiornare e semplificare i criteri per l'ammissione a contributo delle opere. Il dirigente del Dipartimento sport Sergio Bettotti, anche in risposta a domande di Luca Zeni (Pd) ha spiegato che viene anzitutto regolarizzato il finanziamento di 12,870 milioni dallo Stato per gli impianti del salto con gli sci in valle di Fiemme. 

Paolo Zanella (Futura) ha voluto auspicare pro futuro un necessario ripensamento dell'impostazione che viene data ai giochi olimpici, con enormi investimenti di denaro per realizzazioni di limitato utilizzo successivo agli eventi olimpici. A Piné, in particolare, si va a costruire un'opera insostenibile nel prossimo futuro, una follia. Paola Demagri (Patt) ha detto di astenersi - e non votare contro la delibera - solo perché Piné non viene ricompresa nel provvedimento.













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