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Messner, Viesturs e la polemica sui record: “Per noi non hanno importanza"

I due scalatori assieme al Festival dello Sport di Trento: “Non vogliamo essere su una lista, non è la ragione perché scaliamo”



TRENTO. Reinhold Messner ed Ed Viesturs, i primi due alpinisti ad aver scalato tutti i 14 ottomila, ribadiscono una volta in più che questo record per loro non ha nessuna importanza.

I due si sono incontrati al museo di Messner a Castel Firmiano e in serata hanno partecipato a un dibattito pubblico a Trento, nell'ambito del Festival dello Sport.

"La gente segue le nostre imprese e redige delle liste con i nostri nomi, ma questa non è la ragione perché scaliamo. Non vogliamo essere su una lista", rimarca Viesturs.

"E anche se la lista cambia, a noi non interessa", ribadisce, per poi mettere in chiaro una volta in più: "Ho sempre pensato e lo penso ancora che Reinhold sia stato il primo e questo nessuno glielo potrà mai togliere. Non voglio essere il primo, perché lui è stato il primo". "Ero contro la decisione di Guinness di toglierlo e ora sono contento che Reinhold venga riconosciuto come primo, come dovrebbe essere", conclude Viesturs.

"Forse è arrivato il momento di far capire alla gente cos'è l'alpinismo tradizionale", aggiunge Messner. "L'ho spiegato nei miei libri e nei miei musei. I record non c'entrano nulla con l'alpinismo, già dai suoi inizi 200 anni fa". Il 79enne poi ripete: "Non mi interessa essere nel Guinness dei primati. I never made e record and I never will have a record", aggiunge in inglese per farsi capire da suo amico americano.  "Mi chiedo solo perché Guinness ha preso per buone delle dichiarazioni. Per questo motivo rifiuterò anche in futuro se loro mi volessero reinserire", sottolinea.

Secondo Viesturs, oggi "molti alpinisti moderni vogliono semplicemente toccare la vetta e parlare di quel momento. Trascurano invece l'intero processo. Vogliono essere molto veloci e resistenti, ma non si fanno coinvolgere dall'itinerario". "Questo richiederebbe infatti più tempo, mentre proprio questo è il motivo per cui la gente come noi va in montagna: abbracciare la montagna, incontrare la gente e godersi il momento", conclude l'americano.













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