il caso

Schiuma bianca nel Sarca e poi nel Garda, l’allarme del Wwf

Gli ambientalisti di Bergamo e Brescia si uniscono ai colleghi trentini nella denuncia 


Daniele Peretti


LAGO DI GARDA.  Il Wwf Bergamo – Brescia riprende e rilancia la denuncia del Wwf Trentino sull’ennesimo deposito di schiuma bianca che caratterizza in questi giorni le acque del Sarca che poi confluiscono nel lago di Garda e la criticità diventa anche politica con l’interrogazione presentata dal Movimento 5 Stelle che verrà discussa nel prossimo Consiglio comunale di Desenzano. 

Le origini della causa che fa diventare bianche le acque del Sarca, pur non essendo il primo episodio, sono ancora ignote. «L’origine del colore bianco – spiegano gli ambientalisti – del rio Salone sembrerebbe arrivare dal cantiere del tunnel Loppio–Cretaccio e negli scarti dei lavori in roccia come  schiume bianche e chimiche utilizzate per ammorbidire gli scavi o scarti calcarei del terreno».

La foto diffusa dal Wwf è relativa ad un episodio precedente quello di ottobre, ma altri si sono verificati a partire dal 2021. Episodi tutti segnalati alle autorità competenti che hanno avviato indagini che non hanno portato a nessun risultato concreto. Il Sarca come conseguenza delle piene scarica nel lago di Garda detriti di ogni genere che mettono a rischio la navigazione e che poi arrivano sulle spiagge dei Comuni gardesani in particolar modo quelle del Basso Garda. Problema diverso, ma comunque una criticità, per lo scarico dell’acqua della galleria Adige – Garda dove alcune griglie bloccano i detriti più grossi, ma non è di certo possibile filtrare l’acqua. A questo proposito il vice presidente della Comunità del Garda Filippo Gavazzoni ha evidenziato la necessità di valutare quali possano essere gli impatti di queste immissioni per poter eventuali pianificare interventi di mitigazione.













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