turismo

Ricettività, lago di Garda ai primi posti

Ai tedeschi, che superano il 70% delle presenze, si aggiungono arabi, scandinavi, cechi e polacchi



LAGO DI GARDA. Il Garda è ai primi posti per quanto riguarda la ricettività. A certificarlo sono i dati Istat relativi al 2022 che mettono a confronto la disponibilità di posti letto ogni cento abitanti. Il comprensorio del Lago di Garda è tra i primi cinque laghi ed il secondo per comprensori acquatici. Non solo, ma ad esempio Limone nel 2017 era la meta più ricercata in Italia con mille visitatori per abitante nel periodo estivo. Un dato che non deve dimenticare il fatto che Limone è un ex paese di pescatori che nello stesso anno della rilevazione contava 1164 abitanti, ma che dispone di 7mila posti letto dei quali 6mila alberghieri per 96 esercizi ed una media presenza estiva pari a 20mila turisti al giorno. Per quanto riguarda la provenienza geografica molte le novità. Al fianco dei tedeschi che superano il 70% delle presenze, le new entry sono rappresentate da arabi, scandinavi, cechi e polacchi.

“I dati Istat 2022 sono confortanti - osserva il presidente del Consorzio Turistico Garda Lombardia Massimo Ghidelli - e anche il 2023 si prospetta buono, ma non eccezionale a causa della crisi del mercato tedesco e l'aumento della concorrenza straniera. L’auspicio sarebbe quello di eguagliare il 2019. Ma un dato eccellente c’è anche quest’anno ed è quello dei 5 stelle che registrano il 98% dell’occupazione”.

Se al momento è sotto controllo l’approvvigionamento idrico, sono invece in affanno il depuratore a servizio di Tremosine e Limone che d’estate arriva ai limiti della capienza ed il servizio di igiene urbana che incontra sempre maggiori difficoltà a reggere l’impatto con l’impennata di presenze. Un’altra criticità, ma questa quasi impossibile da risolvere, è quella della viabilità. In pratica non ci sono alternative alla Gardesana che collega Salò a Limone. L’obiettivo sarebbe quello di un biglietto unico tra Ferrovie Nord, Tpl, Navigarda e Garda per arrivare a concordare un biglietto unico nell’ottica di facilitare l’utilizzo da parte dei turisti. Manca una corsa di collegamento Desenzano, Salò, Limone, mentre si guarda con preoccupazione il periodo 2024-2025 quando inizieranno i lavori di ristrutturazione del ponte austriaco Lueg sull’Autobrennero. Si parla di corsia unica o peggio ancora di deviazione su altri valichi alpini e la preoccupazione per le possibili ripercussioni negative non mancano. Dati positivi arrivano dalla ricettività con Desenzano che sfiora i 10mila posti letto: 677 nelle 3307 case vacanza censite, 2838 in 4 hotel, 2456 in due camping, senza contare foresterie, locande, agriturismi ed un villaggio turistico. Mentre a Sirmione si registrano presenze in calo rispetto a quelle dello scorso anno, ma comunque superiori a quelle del 2019. La grossa differenza non è però data dai volumi, ma dai margini diminuiti per l'aumento dei costi. Da una parte calano gli arrivi dei turisti tedeschi, ma aumentano quelli di altre nazionalità. Da un’indagine di mercato ne scaturisce uno scenario internazionale tornato competitivo con Grecia, Spagna e Croazia in rilancio e competitive a livello di costi.













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