Lago di Garda

«Il futuro del lago di Garda? Non può che essere sempre più unitario»

Il caso dell’unica bandiera blu assegnata a Gardone Riviera fa discutere. La Comunità del Garda: «La qualità delle nostre acque è eccellente ovunque. Ora bisogna puntare su gestioni condivise su vari aspetti»


Daniele Peretti


LAGO DI GARDA. L’assegnazione di una sola Bandiera Blu d’eccellenza in tutto il lago di Garda (a Gardone Riviera) non deve trarre in inganno.

Infatti si tratta di un riconoscimento chiesto anni fa e che ha visto il centro bresciano percorrere un iter, superare alcuni esami per arrivare ad ottenere il riconoscimento alla vigilia della stagione turistica 2022.

In altre parole se anche altri comuni ne avessero fatto richiesta, ci potevano essere più assegnazioni perché l’eccellenza del lago di Garda non è di un solo Comune, ma di tutto il lago.

A questo proposito arriva la precisazione della Comunità del Garda: «Di certo le basi per avere più bandiere blu c’erano tutte, complimenti per l’impegno profuso da Gardone Riviera, ma questo non vuol dire che la loro realtà sia diversa dalle altre».

Sarebbe meglio una serie di singole richieste o una unica? «La valutazione che viene fatta – risponde il vicepresidente della Comunità del Garda Filippo Gavazzoni – è sulla qualità dell’acqua e quindi si tratta di un dato generale; sui servizi e sotto questo aspetto sarebbero davvero auspicabili delle iniziative comuni come quella di avere assistenti bagnanti su tutte le spiagge del lago e su presenze di contorno che però tutti i comuni hanno. A livello d’impatto mediatico farebbe decisamente più effetto un’unica richiesta».

Sotto questo aspetto si sta muovendo qualcosa? «Come sponda veronese abbiamo presentato alla Regione Veneto il progetto dell’istituzione dell’ente Autorità di Bacino Garda Veronese che andrebbe a sostituire l’attuale l’Autorità di Bacino Garda Idro. Si vorrebbe arrivare ad un’unica gestione della sponda veronese mediante un ente che raggrupperebbe tutti i Comuni. In questo caso la Lombardia ci ha anticipato costituendo un unico soggetto di gestione già nel 2011. Se anche il Trentino si muovesse in questo senso, potremmo avere tre poli di gestione e ragionare in maniera unitaria».

Di certo se il lago di Garda vuole pensare in grande, lo può fare unicamente in maniera comune puntando ad un unico obiettivo. Assistenti bagnanti, accessibilità delle spiagge, spazi verdi ed animazione potrebbero essere alcuni degli aspetti che potrebbero avere un effetto più significativo con l’impegno di tutte le province.

L’assegnazione di una sola Bandiera Blu non deve rappresentare una sconfitta, ma uno stimolo per arrivare ad una gestione condivisa del lago di Garda che pur avendo tante caratteristiche comuni, non ha ancora quell’unità di intenti che potrebbe rivelarsi vincente













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