Il caso

Funivia sul lago di Garda, scoppia la guerra tra Riva e la valle di Ledro

La sindaca Cristina Santi dice no al progetto voluto dagli amministratori ledrensi. La Provincia: «Costi e benefici vanno approfonditi»



LAGO DI GARDA. In Valle di Ledro cresce lo stupore improntato al malcontento, non solo nell’ambiente turistico, per la decisione, definita frettolosa e probabilmente mancante degli indispensabili approfondimenti, dell’amministrazione comunale di Riva del Garda di bocciare il progetto della funivia che dovrebbe collegare la città benacense con il proprio territorio.

L’ufficialità del provvedimento, come anticipato dalla sindaca Cristina Santi, avverrà a gennaio nel corso di una seduta del consiglio comunale in cui la giunta municipale presenterà un documento che escluderà ogni ipotesi futura di viaggiare in funivia da Riva al ledrense.

Le motivazioni: l’inutilità con il conseguente spreco di denaro pubblico. La sindaca, secondo le anticipazioni da lei espresse nell’ultima riunione del consiglio comunale, si assumerà l’impegno affinché questo collegamento non sia realizzato.

Sono dichiarazioni che a detta di diversi ledrensi contraddicono le possibilità emerse circa un anno fa in ambito rivano di condividere il progetto funiviario. I benefici, soprattutto per il settore turistico, che deriverebbero per il Basso Sarca e in particolare per la zona di Riva del Garda risulterebbero di ampia portata. Sarebbe un ulteriore richiamo per la moltitudine di villeggianti che soggiornano nella Busa, ma pure quelli dei paesi rivieraschi gardesani.

Già ora l’afflusso di questi ospiti in valle di Ledro risulta consistente ed è in aumento. Per favorire tali spostamenti, Trentino Trasporti ha programmato nell’orario estivo le corse autobus a cadenza oraria (diverse fino a quel “gioiellino” del biotopo d’Ampola). Purtroppo questo servizio utilizzato come bus extra urbano termina anticipatamente il 12 settembre quando sarebbe indispensabile averlo quanto meno per l’intero mese di settembre.

Se a livello locale si registra una inspiegabile netta opposizione all’alternativa al trafficato e non agevole percorso stradale con la valle di Ledro, in ambito provinciale, invece, ha avuto concreti consensi. Il progetto è stato inserito nella lista delle opere destinate a beneficiare dei fondi europei al nostro Paese per sostenere la ripresa post-Covid ed a settembre l’elaborato è stato inviato a Roma per l’indispensabile finanziamento.

L’assessore provinciale agli enti locali Mattia Gottardi, che sembra condividere la prospettiva funiviaria, rispondendo ad una interrogazione della consigliera Lucia Coppola ha tra l’altro affermato: «Costi e benefici vanno effettivamente approfonditi. Ma siamo ancora in una fase largamente preliminare. I 23 minuti di percorrenza appaiono comunque competitivi rispetto ai 27 minuti dell'attuale servizio pubblico di trasporto. L'opera merita un ragionamento allargato e adeguato».

Un elaborato di massima, suscettibile di modifiche e di un tracciato alternativo se la zona interessata è considerata di elevato pregio ambientale, è stato predisposto dall’azienda Doppelmayr di Lana (leader del settore funiviario a livello internazionale).  

Il tragitto sarà di circa 7 chilometri e la stazione di partenza è stata individuata in via Ardaro (a nord di Riva del Garda), quindi la salita fino al “Bochè dei Concoli”, nel gruppo del monte Rocchetta.

Per ridurre l’impatto ambientale, il percorso sarà parallelo all’esistente elettrodotto ad alta tensione ed accanto ai tralicci saranno collocati quelli funiviari.

La discesa della cabina avverrà in direzione del paese di Biacesa. Dopo due fermate intermedie, a metà montagna, la deviazione, quasi orizzontale, al capolinea stabilito a Molina. Il tempo impiegato sarà di 23 minuti mentre è di 27 minuti quello del servizio di linea, tramite autocorriere, tra questo paese e la città benacense che facilmente aumenta per i frequenti rallentamenti nelle numerose strettoie della carreggiata per l’incrocio con gli autoveicoli in senso contrario. Si aggiunga anche il lento procedere degli autotreni (nell’affrontare i molti tornanti, addirittura, bloccano il traffico) che causano lunghe “code”.

L’idea di un collegamento «green» su fune tra la valle di Ledro e la Busa, alternativo alla vecchia strada del Ponale e all’asse viario in galleria «Agnese-Dom», era stata lanciata ancora nel 2014 da «Ledro Domani», un’associazione nata grazie al contributo di imprenditori, professionisti e giovani laureati locali, trovando il benestare dell’amministrazione comunale presieduta dal sindaco Renato Girardi.

L’esecutivo municipale ledrense  nel piano programmatico per il quinquennio 2020-2025 ha confermato l’auspicio di una mobilità alternativa tra la valle e il Garda. La Comunità di valle (il passato Comprensorio C9)  ha evidenziato l’interesse per l’opera funiviaria, ma ha congelato il progetto considerando solo la sua valenza turistica e non la consistente fruizione da parte dei locali (soprattutto, pendolari e studenti) che rappresenteranno la percentuale più elevata degli utenti.

Le argomentazioni di “Ledro Domani” e dell’amministrazione comunale presieduta dal sindaco Renato Girardi hanno avuto un qualificato quanto importante riconoscimento nel corso dell’assemblea dell’altra sera dell’Apt Garda Trentino. Il presidente e il direttore dell’Apt nei loro interventi hanno chiesto alla “politica” la necessità urgente di eliminare l’insostenibile traffico veicolare, da troppo tempo esistente, da Torbole a Riva del Garda alla Valle di Ledro.

La grave situazione è stata confermata da un sondaggio tra i turisti e gli operatori del settore in quanto i villeggianti desiderano trascorrere una vacanza “green” e non in un ambiente metropolitano con tutti i disagi che derivano. Sono considerazioni che avallano la realizzazione della funivia ledrense.

All’assemblea c’è stato un intervento della sindaca di Riva del Garda Cristina Santi che ha ribadito il rapido ripristino della ferrovia con Mori e Rovereto il quale risulterà  indispensabile per concretizzare gli obiettivi dell’Apt. Nessun accenno all’altro irrinunciabile trasporto green della cabinovia per Molina del quale in consiglio comunale ha annunciato la contrarietà. A.C.













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