la denuncia

Frana sulla Gardesana, Italia Nostra a Fugatti: “Fermate la ciclovia prima che qualcuno finisca sotto”

“L'orribile tettoia della pensilina è calcolata per resistere ad un impatto di un metro cubo di roccia, ma ne possono crollare parecchi di più”



LIMONE. È di sabato la notizia di una grande frana avvenuta sulla Gradesana occidentale, tra Limone e Tignale, con migliaia di metri cubi di roccia crollati fragorosamente nel lago. Italia Nostra del Trentino interviene sull’accaduto con un commento: “La dimensione dell’evento ha sorpreso tutti, tanto più che quel versante è stato analizzato e monitorato da geologi e da tecnici del settore proprio in questo ultimo periodo, nelle fasi propedeutiche alla progettazione della ciclovia e nemmeno loro hanno mai rilevato la possibilità di tale evento”.

“Questa frana si è staccata in un tranquillo giorno di sole invernale, non a ridosso di piogge e nemmeno di fenomeni di gelo-disgelo. In un giorno in cui la ciclabile, nel malaugurato caso fosse già stata realizzata, non sarebbe stata chiusa per maltempo. Ora ci chiediamo, e chiediamo soprattutto a Fugatti e agli amministratori che fino ad ora hanno ostinatamente fatto proseguire la progettazione esecutiva e l’appalto dei primi tratti: che fine avrebbero fatto i ciclisti e i pedoni lì sotto?”

“L'orribile tettoia della pensilina del progetto PAT è calcolata per resistere ad un impatto di 1 mc di roccia, ma di metricubi ne possono crollare parecchi di più! Le iniziative del Coordinamento Interregionale per la Tutela del Garda, la documentazione prodotta, le analisi, le approfondite riflessioni, le confutazioni, rese pubbliche tramite stampa, conferenze, incontri con cittadini e amministratori pubblici, non sono servite a nulla, ora c’è voluto l’intervento della Natura stessa per rendere palese ciò che già era evidente. Perciò, difronte a questa fermatevi, finché siete in tempo!”













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