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Terremoto in Bosnia: non sono escluse altre scosse

Doglioni (Ingv): “Avvertito anche in Italia (e in Trentino) perchè di magnitudo 6”



ROMA. "Non si tratta di una scossa anomala" e "non è escluso che ci possano essere altre scosse". Il fatto che si sia avvertita fortemente anche in Italia è perché un terremoto di magnitudo 6 è in grado di rilasciare un'energia tale da essere sentita fino a centinaia di chilometri, un po' come avvenuto qualche anno fa a Amatrice, anche se per fortuna non ha provocato gli stessi danni".

Il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni, spiega così a Fanpage.it cosa è successo ieri sera, intorno alle 23, quando la terra ha cominciato a tremare in maniera molto forte non solo in Bosnia, dove è stato registrato l'epicentro, ma anche dall'altra parte del Mar Adriatico.

Le scosse, infatti, sono state avvertite praticamente lungo tutta la litoranea italiana di fronte a Bosnia e Croazia e non solo. Da Trieste a Bari, si legge in una nota, sono state tantissime le segnalazioni, che si sono susseguite al 115 anche in altre zone del Paese, da Napoli a Roma, fino a Trento, fortunatamente senza danni o conseguenze per cose o persone, almeno dalle nostre parti.

"La scossa - rileva Doglioni - fa parte del margine orientale dell'Adriatico dove la litosfera (la crosta più il mantello terrestre) adriatica scende sotto le Dinaridi (catena montuosa che attraversa tutta l'ex Jugoslavia, ndr), cosi come scende al di sotto dell'Appennino.

Pochi anni fa c'era stato un altro evento simile a Durazzo, in Albania - prosegue Doglioni-: fa parte dello stesso sistema. Si tratta di strutture che si chiamano sovrascorrimenti, cioè delle zone dove la crosta si raccorcia.

La convergenza tra l'Adriatico e le Dinaridi è di circa due tre millimetri all'anno e quindi ogni due o tre secoli, in vari segmenti, ci sono terremoti di questo magnitudo".

Secondo il presidente dell'Ingv anche se generalmente dopo il sisma principale ci sono delle scosse di assestamento (le cosiddette aftershock) e "tutto ritorna silente", ciò non significa che non ci possano essere altre scosse sia più a nord che più a sud dell'area dell'epicentro". "La Terra - conclude - ha tempi che non sono quelli dei nostri orologi. Il tempo geologico è qualcosa che dobbiamo ancora imparare a conoscere". (ANSA). NAN-COM













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