La storia

Monaca no vax: il fratello medico la “denuncia” al vescovo

Il caso in un monastero di Montegalda, nel vicentino: anche le altre cinque suore sono contrarie all’iniezione



VICENZA. Lei è una monaca no-vax, lui, il fratello, un medico in pensione che al siero anti-Covid crede al punto da essere uno dei vaccinatori volontari del sistema sanitario.

La loro però non è rimasta una disputa di famiglia, perché il medico, sapendo che anche le altre 5 suore del monastero di Montegalda (Vicenza) sono contrarie all'iniezione, ha denunciato la cosa al Vescovo della Diocesi di Padova, in cui rientra Montegalda, a cavallo dei colli Berici ed Euganei.

Stufo delle titubanze della sorella, il medico, 72 anni, ha scritto una mail alla Diocesi: «Nonostante l'appello al vaccino del Papa, dei vescovi e del presidente Mattarella... avete un covo di No Vax che spinge in tal senso anche con foto ed appelli al limite del ridicolo. È il monastero a Montegalda con la madre superiora che vive di cellulare e di quotidiana e sciocca propaganda No Vax. Il colmo è che è mia sorella».

La Diocesi ha risposto oggi all'appello, con una nota del direttore dell'Ufficio Comunicazioni sociali, don Daniele Longato. «Il vescovo stesso (e altri rappresentanti della Diocesi) - sottolinea - in più occasioni si è espresso per questa scelta responsabile nei confronti di se stessi e degli altri e la Diocesi ha periodicamente informato parroci e realtà religiose della necessità di attenersi alle indicazioni del governo su norme e comportamenti da assumere, distanziamenti, utilizzo delle mascherine».

Quanto al vaccino il richiamo della Chiesa «può essere esclusivamente alla responsabilità personale di ciascuno».

La monaca no-vax, 77 anni, pare sul punto si rivedere la sua scelta. «Sì, è vero, non sono vaccinata, ma a settembre penso che lo farò. Ho voluto aspettare l'estate perché in estate non c'è grande pericolo. Ma se questo morbo ricomincia e fa tante vittime… allora vado».













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