sicurezza

Il governo vara i «taxi» delle discoteche per chi beve

Una misura per fermare le stragi del sabato sera, ma per ora sperimentale in sei locali sul territorio nazionale. Il Trentino per ora non c’è



ROMA. Arriva il taxi gratis per chi alza il gomito dopo una serata in discoteca. Contro le stragi del sabato sera il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini spinge sul fronte della sicurezza e gioca un'altra carta: un'auto bianca gratuita per portare a casa chi non è in condizione di guidare. Del resto i numeri sono spaventosi: 759 morti nei weekend sulle strade italiane da inizio anno. Ben 35 solo nell'ultimo fine settimana di luglio. Il progetto sperimentale sui taxi, contenuto in un protocollo d'intesa firmato al Mit con le associazioni rappresentative dei locali di intrattenimento notturno, coinvolge sei tra le discoteche più rinomate e frequentate d'Italia, da La Capannina di Castiglione della Pescaia alla Baia Imperiale di Gabicce Mare. Ma per ora, non il Trentino.

Per il periodo di prova, che va da agosto a metà settembre, vengono stanziati fondi per pagare taxi o navetta a chi, in uscita dal locale, sottoponendosi all'alcol test dovesse superare il limite previsto per mettersi alla guida. Saranno gli stessi locali di intrattenimento, previa convenzione con le compagnie di tassisti o Ncc, a fornire il voucher. Altro mattone dunque che si aggiunge al disegno di legge sul Codice della strada licenziato, lo scorso 27 giugno, dal Consiglio dei ministri, che prevede una stretta sui cellulari, sull'uso di stupefacenti e di alcol quando si guida, oltre che nuove regole per i neopatentati.

«Spero che il nuovo Codice della Strada diventi legge in autunno» ha detto il ministro Salvini. Misure rese particolarmente urgenti da un bollettino di guerra che si gonfia settimana dopo settimana, come rilevato regolarmente dall'Osservatorio Asaps, l'Associazione sostenitori ed amici della polizia stradale. E tra i nemici giurati della guida sicura c'è l'alcol, contro cui il protocollo firmato al Mit mette in campo un nuovo strumento. Per adesso sperimentale perché, spiega il ministero, dopo la prova sul campo si potrà poi valutare la bontà del progetto ed eventualmente studiarne la fattibilità a regime.













Scuola & Ricerca

In primo piano