la guerra

Draghi agli italiani: «Vogliamo la pace o il condizionatore acceso?»

Il presidente del consiglio dopo il consiglio dei ministri: «Andiamo con l’Ue, se ci propone l’embargo del gas a Mosca». E arrivano sanzioni anche per le figlie di Putin



ROMA. «Vogliamo la pace o il condizionatore acceso in estate?». Il presidente del consiglio Mario Draghi si è fatto, e ha posto agli italiani, dopo il consiglio dei ministri di ieri, 6 aprile. «Andiamo con lʼUe - ha sottolineato - se ci propone lʼembargo sul gas, siamo contenti di seguire. Quello che vogliamo è lo strumento più efficace per la pace. Ci chiediamo se il prezzo del gas può essere scambiato con la pace».

«La guerra ha causato un peggioramento delle prospettive di crescita, su questo pesano gli aumenti dell’energia e delle materie prime ma anche la fiducia dei consumatori e degli investitori che è diminuita – ha proseguito Draghi – faremo tutto il necessario per aiutare famiglie e imprese», ribadendo la necessità di una maggioranza coesa per portare avanti le riforme e far fronte all'emergenza.

La domanda di Draghi che scuote l’Italia: «Vogliamo la pace o i condizionatori accesi d’estate?»

«Preferiamo la pace o il condizionatore acceso? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre. Se l'Ue ci propone l'embargo sul gas, siamo contenti di seguire. Quello che vogliamo è lo strumento più efficace per la pace. Ci chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace». Così il premier Mario Draghi ha parlato in conferenza stampa dopo l'approvazione del Def, auspicando «una strada comune» anche con le imprese e i sindacati, perché il paese è «sotto attacco» su vari fronti: «inflazione, caro energia, mancanza di materie prima, guerra».

Sulle sanzioni a Mosca, ha assicurato che «l'embargo del gas non è ancora e non so se sarà mai sul tavolo», ma sostenendo che comunque senza gas russo «'fino a ottobre siamo coperti» e domandando appunto: «Vogliamo la pace o il condizionatore acceso?». E sul prezzo dell'energia: «Non possiamo aspettare l'Ue, andremo avanti con provvedimenti nazionali».

Intanto arrivano nuove sanzioni contro Mosca da Usa, Ue e Gran Bretagna. Nel mirino degli americani finiscono le figlie di Putin, Maria e Katerina, e quella di Lavrov, oltre a Sberbank e Alphabank.

Ma l'ok al quinto pacchetto di sanzioni Ue slitta a oggi, 7 aprile, per approfondire 'questioni tecniche' come i contratti sull'import di carbone. Il presidente ucraino Vlodomyr Zelensky afferma che il nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia deciso dall'Occidente 'sembra efficace, ma non è abbastanza'. Di Maio: sì alle misure su petrolio, gas e carbone, a fronte di un tetto Ue al prezzo del gas. Analoghe decisioni da Londra. Mosca: daremo il gas ad altri. 













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