battaglia legale

Djokovic, il giudice dispone il fermo per domani mattina

Fino ad allora il campione, che voleva giocare gli Australian Open da non vaccinato, potrà stare con i suoi avvocati: “Non venga espulso dal Paese fino alla fine del caso”



ROMA. Dopo che il ministero australiano gli ha ritirato per la seconda volta il visto, Novak Djokovic sarà posto in detenzione domani (15 gennaio) dopo essere stato sentito dalla polizia di frontiera e nel frattempo il numero 1 del tennis mondiale, arrivato in Australia per giocare gli Open ma senza essere vaccinato contro il Covid, potrà restare a fianco dei suoi avvocati mentre preparano le richieste da presentare ad una nuova udienza prevista per domenica mattina.

Lo ha stabilito il giudice dello Stato di Vittoria Anthony Kelly dopo la richiesta del governo secondo quanto riferito dal quotidiano australiano The Age.

Il giudice ha ordinato ai funzionari di frontiera di non espellere il tennista fino all'esito della battaglia legale in corso. Ha anche ordinato ai legali di Djokovic di presentare e notificare le richieste e dichiarazioni giurate. 













Scuola & Ricerca

In primo piano

L’ultimo saluto

A Miola di Piné l’addio commosso a don Vittorio Cristelli

Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”
I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»
IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»