il caso

Basket: Cantù rescinde il contratto dell'americano no vax Johnson, è il primo caso in Italia

Senza Green Pass rafforzato, non poteva più allenarsi. Il giocatore irremovibile per motivi religiosi, era uno dei pilastri della squadra: giocherà in Polonia (foto da Espansione tv) 


Luca Guazzoni


MILANO. Una vita da atleta no-vax non è compatibile con le nuove regole sul Green Pass. Per questa ragione la Pallacanestro Cantù saluta ufficialmente l'americano Robert Johnson, uno dei pilastri della squadra che lotta che la promozione in Serie A.

Lui, irremovibile nella decisione di non vaccinarsi per motivi religiosi, passerà alla storia come il primo caso in Italia di giocatore allontanato da un club perché impossibilitato ad allenarsi con i compagni e a giocare in campionato, come accaduto domenica nella sconfitta contro Treviglio.

Un ragazzo attento, spiegano fonti del club, non certo un negazionista del Covid: sempre con la mascherina addosso e igienizzato, scrupoloso nel salutare con il gomito e ad evitare posti affollati. Ma non vaccinato e quindi sprovvisto di quel Green Pass rafforzato fondamentale per svolgere l'attività sportiva dilettantistica. Formalmente non si tratta di un licenziamento ma di una risoluzione consensuale, visto che l'americano aveva un'offerta da parte dei polacchi del Legia Kosz e aveva quindi chiesto di essere liberato: lì non occorre alcun attestato vaccinale per giocare.

Una situazione che eviterà a Cantù eventuali strascichi legali. Un tema, quello dei no vax, che rischia di esplodere nel mondo dello sport. Nel calcio sono recenti lo sfogo di Nicola Sansone del Bologna contro l'obbligo vaccinale ("non esiste più la libertà di scelta") e la defezione del portiere della Juventus Wojciech Szczesny in Supercoppa, ultimo del club a farsi somministrare la prima dose.

Resta poi il giallo del giocatore no-vax della Roma, il cui nome non è mai stato rivelato ufficialmente. Nelle altre discipline, con contratti meno lunghi e meno ricchi, è forse più facile trovare una quadra: accade così che nella C Silver marchigiana, anche un coach, Alessandro Valli, si separa "di comune accordo" dal Montemarciano perché un no vax non può stare in palestra ad allenare. Sempre in A2 Kenny Hayes dovrebbe lasciare presto Forlì: aveva il Green Pass per guarigione da Covid ma ora è scaduto. E di vaccinarsi non sembra avere proprio intenzione. Pochi casi, per ora, che potrebbero presto diventare molti di più. 













Scuola & Ricerca

In primo piano