il caso

Arrestato a Malpensa il figlio di un governatore russo: rischia 30 anni negli Usa per contrabbando e riciclaggio

Il manager 40enne è stato fermato mentre stava per imbarcarsi su un volo per Istanbul. Mosca insorge


Valentina Rigano


MILANO. Elusione delle sanzioni, contrabbando e riciclaggio di denaro. Sono le pesanti accuse che gli Stati Uniti muovono nei confronti di Artem Uss, 40 anni, figlio del governatore russo di Krasnoyarsk Artyom.

Il manager è stato arrestato lunedì 17 ottobre dalla polizia all'aeroporto di Milano Malpensa, mentre stava per imbarcarsi su un volo per Istanbul. Destinatario di un mandato d'arresto internazionale, deve comparire domani in udienza davanti alla Corte d'Appello di Milano che dovrà decidere se dare o meno l'ok all'estradizione. Rischia fino a 30 anni di carcere, con le autorità russe che gridano invece al complotto.

Uss è stato bloccato nell'area imbarchi dello scalo internazionale lombardo, poco prima di salire a bordo del volo diretto in Turchia. Scortato dagli agenti della Polaria, è stato informato del mandato di arresto e condotto nel carcere di Busto Arsizio, in provincia di Varese.

Il mandato di cattura emesso nei suoi confronti dal Dipartimento di Giustizia americano fa riferimento a una serie di reati che hanno trasformato la vicenda in un caso di rilevanza internazionale. In base ai 12 capi d'imputazione, con Uss sono accusati - riferisce la Tass - anche i connazionali Yury Orekhov, fermato sempre lunedì in Germania, Svetlana Kuzurgasheva, Timofey Telegin e Sergey Tulyakov, e i commercianti di petrolio venezuelani Juan Fernando Serrano Ponce e Juan Carlos Soto. Per gli inquirenti americani sono coinvolti nell' "orchestrazione di un complesso sistema per ottenere illegalmente tecnologia militare statunitense e petrolio sanzionato dal Venezuela". Avrebbero contrabbandato milioni di barili di petrolio e riciclato decine di milioni di dollari per conto degli oligarchi russi attraverso una miriade di transazioni con società di comodo e criptovaluta. Una vera e propria spy story nell'ambito della quale, per gli investigatori dell'Fbi, avrebbero "minato la sicurezza, la stabilità economica e lo stato di diritto di tutto il mondo".

"L'ho incontrato e sta come uno che è stato messo in carcere, così sta", spiega l'avvocato Vinicio Nardo che, in caso di opposizione all'estradizione, potrà chiedere i domiciliari in attesa si concluda il procedimento di estradizione. Su questa istanza dovrà decidere un collegio della Corte dopo un'altra apposita udienza. Dopo l'arrivo degli atti dagli Usa, la Procura generale avrà un mese di tempo per formulare la sua requisitoria e il procedimento dovrà concludersi, col via libera o meno alla consegna del 40enne, in un massimo di 6 mesi. Oltre a quella del legale, Uss avrebbe ricevuto anche la visita in carcere di alcuni dipendenti del Consolato Generale russo di Milano.

"La Russia non lascerà senza risposta la caccia ai cittadini russi attraverso le forze dell'ordine e le agenzie di intelligence statunitensi", tuona la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, interpellata dalla Pravda, il principale quotidiano di Mosca. "Il cinismo di questa situazione - aggiunge - sta nel fatto che stiamo parlando di prendere in ostaggio i russi per il loro ulteriore utilizzo per scopi politici statunitensi". Non tace neppure il padre di Uss, governatore e magnate, che definisce "politiche" le accuse degli Stati Uniti contro suo figlio.













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