Il caso

Alla “Festa degli uomini” c’è la gara delle mangiatrici di banane: scoppia la bufera

A Monteprato di Nimis, vicino a Udine, la kermesse è diventata un caso politico. Ma gli organizzatori si difendono: «È solo goliardia»



TRIESTE. Gli organizzatori la definiscono «una innocente goliardata» ma la “Festa degli uomini” corredata da una locandina che ritrae una donna in costume da bagno che mangia una banana ammiccando ha suscitato polemiche e ha fatto scattare in poco tempo una raccolta di firme per chiedere la cancellazione dell'evento. «È sessista», dicono i promotori della raccolta di firme ed invitano al boicottaggio.

La Festa è in programma questa sera (2 agosto) a Monteprato di Nimis, un piccolo centro a una ventina di chilometri a Nord di Udine, prima che il Friuli divenga montagna.

Il primo a sollevare il problema è stato ieri il deputato di Forza Italia Roberto Novelli, criticando la manifestazione in quanto «gara offensiva che supera i confini della goliardia» che anima da oltre 40 anni questo evento. Novelli parla di «un limite invalicabile: il rispetto», discriminante che «il contest in questione supera abbondantemente, svilendo la figura della donna oltre il tollerabile».

Anche il Pd Trieste ha fatto sentire la sua, sottolineando che «il femminicidio, le violenze e gli abusi sulle donne partono da lontano, dal negare il riconoscimento della parità di genere nel linguaggio alla mercificazione dell'immagine femminile e conducono tutti alla considerazione della donna come oggetto di valore solo se piace all'uomo».

Questa Festa «continua ad usare le donne proponendo una loro immagine sessualizzata», da qui la «ferma condanna» e l'invito a sottoscrivere la raccolta firme che chiede l'annullamento della manifestazione. A intervenire è stata addirittura la presidenza della Commissione regionale per le Pari opportunità tra uomo e donna (Crpo Fvg), parlando di «un gravissimo abbassamento culturale, anche di comunicazione, che ha toccato livelli incredibili». Il Crpo per bocca della presidente Dusolina Marcolin ricorda che a Nimis nel primo dopoguerra la vita era costituita da «condizioni disagiate, clima rigido, povertà, pochi abitanti per di più anziani», «una sola osteria, unico centro di aggregazione della vita sociale della comunità».

Poi, negli anni Settanta, un gruppo di ragazzi inventò la festa goliardica. Questa però, dopo aver acquisito fama internazionale, «è decisamente scesa di livello, come si evince dall'orribile locandina della manifestazione e dal video pubblicato in rete».

Una iniziativa che insomma «mortifica e infierisce sul sacrosanto diritto delle donne a non essere soggette continuamente a violenza, nonché ridicolizzate e banalizzate». Ne discende che la Commissione ha invitato «le donne a non partecipare a competizioni di questo bassissimo livello» e ha chiesto agli organizzatori di «cancellare questa pagliacciata».













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