Via libera al diploma con l’apprendistato

La giunta vara il nuovo percorso per la formazione professionale: 360 ore sui banchi, 100 in azienda. Sgravi per le imprese


di Chiara Bert


TRENTO. Scuola e lavoro insieme, come in Alto Adige: ora si può. Un percorso co-gestito: 360 ore di formazione all’anno sui banchi, 100 ore in azienda, con un contratto di apprendistato. E, alla fine, la qualifica (dopo 3 anni) o il diploma (4 anni). È una novità importante quella varata ieri dalla giunta provinciale per gli studenti della formazione professionale, che rappresentano circa il 25% del bacino degli studenti, 6 mila su 26 mila iscritti.

Un nuovo modello che rappresenta un unicum in Italia insieme alla Provincia di Bolzano, dove questo schema ha già un lungo radicamento «e garantisce un più alto livello di occupazione», ha evidenziato ieri il presidente della Provincia Ugo Rossi (ma va sottolineato che chi ha un contratto di apprendistato viene considerato “occupato”, ndr). «Questo - ha detto - è un passaggio che il Trentino attendeva da tempo, decisivo per rilanciare la competitività del nostro sistema».

Di «svolta» ha parlato anche il vicepresidente e assessore al lavoro Alessandro Olivi. La novità è che l’apprendistato consentirà di acquisire un diploma. Il nuovo sistema si rivolge ai giovani tra i 15 e i 25 anni (non compiuti) che abbiano almeno la licenza di scuola media: il ragazzo che si iscrive (o è già iscritto) a un istituto professionale potrà già avere una proposta di lavoro da un’azienda oppure chiedere aiuto all’istituto scolastico che diventerà parte attiva per la collocazione attraverso accordi con le associazioni dell’artigianato, commercio, piccola industria. Il test partirà sulla formazione professionale, ma l’obiettivo in prospettiva è di coinvolgere anche gli istituti tecnici.

La delibera approvata ieri fissa le regole per gestire il piano formativo del ragazzo, riconoscere i crediti formativi e professionali, effettuare le valutazioni periodiche e l’esame a conclusione del percorso. L’azienda che assumerà un ragazzo (anche un proprio famigliare) con questo contratto a forma mista avrà una serie di benefici: la retribuzione del giovane ridotta del 20% rispetto a un contratto di apprendistato (per il fatto che trascorre dei periodi in formazione), la totale detrazione Irap, la riduzione degli oneri contributivi (11,61% a carico del datore di lavoro per le aziende con più di 9 dipendenti, 1,61% per quelle sotto i 10 dipendenti per i primi 3 anni, 11,61% dal quarto anno). Inoltre nei primi due anni la formazione - a scuola e in azienda - dei ragazzi iscritti ai percorsi duali sarà finanziata dai fondi di «Garanzia Giovani», circa 7 mila euro per ogni singolo percorso.

Durante il percorso formativo le competenze del ragazzo saranno fortemente adattate ai bisogni dell’azienda con l’obiettivo - ha spiegato Olivi - che al termine il giovane possa essere assunto stabilmente. Un vantaggio per lo studente-lavoratore, che avrebbe già un impiego, e contemporaneamente per l’azienda, che si ritroverebbe un lavoratore già ampiamente formato e testato. La possibilità di accedere a questo tipo di apprendistato è prevista anche per chi ha già un diploma (anche di liceo) ed è interessato ad acquisire una qualifica o un diploma professionale. Accanto al sistema duale, resta naturalmente sempre possibile la formazione a tempo pieno negli istituti professionali provinciali e paritari che offrono i percorsi di studio triennali e quadriennali, ed eventualmente un anno integrativo per acquisire la maturità professionale.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano