Verso il Vinitaly

«Trentodoc, le bollicine di montagna piacciono sempre di più»

Il presidente dell’Istituto Enrico Zanoni: «Dovremo far fronte all’aumento generalizzato delle materie prime, ma la domanda è in costante crescita»

CONSORZIO VINI Patton: «I nostri vini e la sostenibilità»


Carlo Bridi


TRENTO. I produttori del Trentodoc del Trentino si presentano numerosi a questa edizione del Vinitaly della rinascita del dopo pandemia. Dai dati resi noti ufficialmente e dalle anticipazioni dei produttori l'impressione è siamo in presenza di un Trentodoc quanto mai in forma che si presenta al più importante evento italiano del settore vino con grandi speranze e ottime prospettive, guerra permettendo.

All'interno del padiglione 3-stand E1 quest'anno sarà organizzato un intenso programma dal titolo: My Trentodoc & the Ambassador con la con la presenza quotidiana di tutti e cinque i migliori sommelier d'Italia dell'Associazione Italiana Sommelier, ambasciatori delle bollicine di montagna. Si tratta di: Stefano Berzi nominato nel 2021 ed attualmente in carica lunedì 11 aprile, Valentino Tesi, nominato nel 2019 domenica 10 aprile, Simone Loguercio nel 2018, mercoledì 13 aprile, Roberto Anesi, nel 2017 martedì 12 aprile e Maurizio Filippi nel 2016 sarà presente l'11 aprile assieme a Berzi.

Ognuno di loro metterà a disposizione del pubblico durante tutta la giornata, con degustazioni guidate di 3 etichette in orari prestabiliti (per iscriversi sarà sufficiente presentarsi 10 minuti prima. Causa Covid i posti in area sono limitati anche quest'anno, e verranno accettate le iscrizioni fino alla capienza massima consentita. Presso l'area Trentodoc saranno in degustazione libera (negli orari ove non vi sono degustazioni guidate) 63 etichette, una per ogni casa spumantistica associata.

Dal 1984 i produttori del Trentino sono riuniti nell’Istituto Trento Doc al quale aderiscono oggi 63 case spumantistiche.

Alla presidenza dell’Istituto si trova da 11 anni Enrico Zanoni, direttore generale di Cavit al quale abbiamo posto alcune domande.

Presidente Zanoni il 2021 è stato un anno di grandi riconoscimenti per Trentodoc: ci può sintetizzare i più importanti premi ottenuti?

L'edizione 2021 di “The Champagne & Sparkling Wine World Championships (Cswwc)”, contest che vede il confronto tra la produzione spumantistica mondiale, ha visto la qualità dei nostri prodotti premiati con 72 medaglie - 22 ori e 50 argenti - ponendoci ai vertici della spumantistica nazionale. Anche dalle principali guide nazionali vediamo un crescente riconoscimento della qualità raggiunta dalla spumantistica Trentodoc. Questi riconoscimenti, ci rendono ovviamente orgogliosi, e sono la concreta testimonianza del livello qualitativo raggiunto grazie alla costante ricerca dell'eccellenza qualitativa dei nostri associati e ad un territorio unico.

Avete avuto problemi nelle vendite a causa del Covid 19?

La pandemia e le misure adottate nel corso del 2020 per il suo contenimento, come noto, hanno penalizzato maggiormente i consumi nel canale Ho.Re.Ca., con impatto anche sulle vendite di Trentodoc, seppur in misura inferiore ad altre tipologie di vini. Il 2021, come previsto, ha visto una forte ripresa del comparto, confermando l'importante crescita degli ultimi anni.

Quale il ruolo dell'export per il Trentodoc? Ne beneficiano solo i grandi marchi o anche le piccole aziende produttrici?

Il mercato domestico assorbe oltre l'85% dei consumi ed è in crescita, questo rappresenta una significativa opportunità per tutti i produttori, anche i più piccoli. L'export, sicuramente potenziale, nel lungo periodo, è ad oggi più alla portata delle aziende commercialmente più strutturate, anche se va detto che i progetti Ocm di promozione nei paesi Extra Ue, gestiti dall’Istituto, coinvolgono circa un terzo degli associati.

Nel 2022 dopo un inizio d'anno spumeggiante è arrivata la guerra in Ucraina. Secondo lei quali sono attualmente le prospettive?

Come detto l'export vale il 15% delle vendite e vede Germania, Giappone, Svezia e Usa i principali paesi di sbocco. I drammatici accadimenti che stanno colpendo l'Ucraina non avranno particolari ripercussioni sul comparto. Il nostro principale problema è quello che nel 2022 dovremo anche far fronte al generalizzato aumento dei costi delle materie prime e dell’energia e quindi dei prezzi, con molta probabilità anche quelli del Trentodoc seguiranno questo trend. In questo scenario, tuttavia, non ci aspettiamo impatti sui consumi, grazie alla crescente domanda del mercato di Trentodoc.

La possibilità di alzare la quota di produzione con l’aumento della temperatura mette Il Trentino in vantaggio per produrre il base spumante. Questo vantaggio potrà incidere anche sul piano commerciale?

Come dice il nostro payoff, Trentodoc è bollicine di montagna, con terreni vitati che si spingono in alcuni casi fino ai 900 metri sul livello del mare. Questa situazione territoriale garantisce al comparto una posizione di favore nei confronti dei possibili cambiamenti climatici e permetterà ai produttori di trovare le giuste soluzioni, elevando le coltivazioni e conservando immutate le caratteristiche per cui oggi Trentodoc è apprezzato.













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