agricoltura

Prezzo del latte a picco, panico tra gli allevatori

La Casearia Monti Trentini non riesce più a pagare 0,34 euro al chilogrammo a circa cento produttori della provincia. L’assessore Michele Dallapiccola: «Li aiuteremo»


di Carlo Bridi


TRENTO. Da quattro giorni i quasi cento allevatori trentini che da un periodo più o meno lungo conferiscono il loro latte alla Casearia Monti Trentini spa di Grigno di proprietà della famiglia Finco stanno mungendo le loro mucche in netta perdita in quando l’acquirente li ha informati che non è più in grado di pagare i 0,34 euro a kg che pagava dallo scorso anno quando c’era già stata una prima riduzione da 0,38. Per questo su iniziativa di Oscar Zanoni, Oscar Sandri e Mauro Zamboni nei giorni scorsi una quarantina di loro si sono incontrati e hanno coinvolto del problema sia l’assessore provinciale all’agricoltura Michele Dallapiccola che il presidente di Coldiretti Gabriele Calliari.

Dice Dallapiccola: «Mi sono immediatamente dato da fare per non lasciare questi allevatori in difficoltà. Premesso che altri interventi diretti non sono possibili, abbiamo anche incontrato il consiglio d’amministrazione della Latte Trento. Dobbiamo prendere atto che Latte Trento si trova in un momento difficile sia per l’ormai prossimo avvio del nuovo stabilimento che per il fatto di dover far fronte ad un mercato sicuramente difficile. Tanto che una delibera dell’assemblea ha sancito come non sia possibile accettare nuovi soci. Io comunque mi sto dando da fare per l’individuazione di nuovi potenziali clienti nel mondo della grande distribuzione, e a giorni avrò qualche indicazione concreta per proporre un cliente alternativo a Finco».

Dal canto suo il presidente di Coldiretti Gabriele Calliari, premette che «è giusto che tutti gli allevatori abbiano una giusta remunerazione per il loro latte, per questo come Coldiretti siamo impegnati a trovare una equa soluzione al problema, non contro Finco ma per aiutare i nostri allevatori. Siamo convinti», afferma Calliari, «che il sistema cooperativo trentino, Latte Trento compresa, possa dare una mano e noi ci stiamo attivando proprio in questo senso».

Ma cosa risponde il direttore di Latte Trento Sergio Paoli? «Noi non abbiamo mai mandato via nessuno, è vero che siamo stati sollecitati ad interessarci a questi allevatori, stiamo vedendo come possiamo dare una mano dal punto di vista tecnico-commerciale pur sapendo che siamo di fronte a dei disciplinari di alimentazione assai diversi dai nostri che vietano l’uso di mangimi ogm, ma anche molte altre cose che portano questi allevatori ad avere dei costi di produzione inferiori a quelli dei nostri soci. Il nostro impegno è quello di contenere entro 3- 4 cent la riduzione del prezzo che andremo a liquidare ai soci per l’esercizio in corso nonostante il mercato particolarmente pesante, ma anche perché siamo nella delicata fase del completamento del nuovo stabilimento».

Qualcuno ha ipotizzato anche la possibilità di portare il latte in Alto Adige. Ma Anne Marie Kaser, direttore della Federazione delle Latterie Sociali dell’Alto Adige, non ha molti motivi per sorridere: «Il mercato è difficile per tutti, la produzione è in aumento in tutta Europa, anche in Alto Adige. Certo è che altrove hanno dei costi di produzione molto più bassi dei nostri, che permettono di importare in Italia latte a 0,25 euro a kg. Con una produzione in crescita e una domanda in calo, vedo molto difficile pensare a prendere latte proveniente da fuori provincia». E i prezzi che liquidate ai vostri soci quali sono? «Non abbiamo ancora i dati del 2015, posso dire che nel 2014 il prezzo medio è stato di 49,88 centesimi a kg», conclude Kaser.

Dal canto suo Fiorenzo Finco ad del gruppo, si sente «mortificato e avvilito per come siamo stati trattati. La verità è che il prezzo medio che i nostri conferitori hanno incassato nel 2015 per un latte di qualità ottima, Iva compresa è stato superiore ai 0,42 euro a kg. Ed anche quest’anno il prezzo finito per chi produce bene sarà fra i 0,38 e i 0,40 euro al kg. Certo è che la fine delle quote latte senza nessun paracadute per il primo periodo ha determinato una situazione pesante, la congiuntura è negativa, l’altro ieri è entrato in Italia latte magro a 0,14 euro a kg».

«Io mi auguro», conclude Finco, «che la situazione possa migliorare, perché oggi tutti i prodotti sono in sofferenza dal latte in polvere ai grassi».













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