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Parte di produzione Harley Davidson si sposta fuori Usa

NEW YORK. Harley-Davidson sposta parte della sua produzione fuori dagli Stati Uniti per aggirare i dazi dell'Unione Europea. Una soluzione che «non è la preferita» ma che necessaria: l'Ue è infatti...



NEW YORK. Harley-Davidson sposta parte della sua produzione fuori dagli Stati Uniti per aggirare i dazi dell'Unione Europea. Una soluzione che «non è la preferita» ma che necessaria: l'Ue è infatti il secondo mercato per l'Harley, con 40.000 vendute lo scorso anno nel Vecchio Continente, ovvero il 16,5% delle sue vendite globali e i due quinti di quelle realizzate fuori dagli Usa. Per Donald Trump l'annuncio è una doccia gelata: il presidente ha più volte lodato l'azienda, definendola nei mesi scorsi una «vera icona americana» e ringraziandola per «produrre in America». Con la decisione di spostare parte della produzione, Harley diventa la prima società nel settore dell'automotive a rispondere all'escalation di una guerra commerciale globale. Il marchio icona delle moto è divenuto vittima dello scontro fra Donald Trump e Bruxelles, che con i suoi dazi ha deciso colpire marchi popolari con sede negli stati americani repubblicani o espressione di figure di primo piano del partito del presidente. Harley è basata a Milwaukee, nel Michigan.













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