giovani protagonisti

Nicola Iseppi, il giovane agricoltore di Levico più forte anche di Vaia: «Mi ha distrutto i frutteti, avevo appena iniziato»

Con il diploma dell’Alberghiero in tasca ha scelto di dedicarsi a tempo pieno all’azienda frutticola di famiglia: «Il mio sogno è aprire un agricampeggio e un agriturismo»


Carlo Bridi


LEVICO. Dopo aver conseguito il diploma all’Istituto Alberghiero di Levico, Nicola Iseppi è andato a lavorare per due anni in fabbrica, dedicando all’azienda di famiglia solo i tempi marginali. Il giovane, ora ventiquattrenne, tre anni e mezzo fa ha deciso di dedicarsi a tempo pieno nell’azienda frutticola di famiglia. «Mi sono insediato come titolare dell’azienda nell’ottobre 2018 pochi giorni prima dell’arrivo della tempesta Vaia che mi ha distrutto larga parte dei miei frutteti, non è stato certo una buona partenza», afferma Nicola. «Ma più passa il tempo e più mi rendo conto che questa è stata una scelta giusta anche perché in prospettiva punto a valorizzare il mio diploma conseguito all’alberghiero realizzando un agriturismo».

 

L’azienda e la sua organizzazione

Si tratta di un’azienda di 4 ettari, a prevalente indirizzo frutticolo, ma a differenza della quasi totalità delle aziende frutticole trentine, non coltiva solo mele ma anche pere. Le varietà di mele coltivate sono solo Gala e Golden Delicious, la vendita non avviene tramite il sistema cooperativo; tutta la produzione viene ceduta a un commerciante, la ditta Valcanover di Tenna, con grande soddisfazione. «Una piccola parte dei terreni è coltivata a mais per alimentare le tre vacche di razza Rendena che ho in stalla e non certo per reddito – spiega il giovane - ma solo per la mia passione per gli animali. Da quattro anni ho iniziato anche ad introdurre le api in azienda. Ora dispongo di 15 arnie molto importanti per l’impollinazione dei miei frutteti». Chiediamo come va la produzione di miele: «Ogni anno peggio, e pensare che appena un decennio fa si raggiungevano anche i 40-45 kg per arnia, oggi siamo fortunati se arriviamo a 10-15. Ad esempio quest’anno avevamo una bella fioritura delle acacie ma proprio quando erano in fiore, a maggio, il tempo non ha aiutato perché quando è brutto tempo le api non volano. Confido nelle altre fioriture, ad esempio il mille fiori che è un miele molto pregiato. La produzione è molto scarsa per le pere perché è una pianta molto delicata e soggetta al freddo primaverile. Ma anche per le mele la produzione si annuncia piuttosto scarsa, manca tutta la parte bassa delle piante che si è gelata, e manca anche pezzatura quindi sarà difficile raggiungere la qualità del 2020. Stimiamo che percentualmente mancherà il 15% circa della produzione».

 

Molto soddisfatto della scelta

Alla classica domanda se è pentito della scelta è netta la risposta: «Per niente, tornassi indietro la rifarei anche se è evidente che vi sono delle responsabilità e purtroppo dobbiamo fare sempre più i conti con le bizze del tempo, prima Vaia poi il gelo e la grandine che sono ormai una costante. Per fortuna è a nostra disposizione un sistema assicurativo ottimo del quale non si può fare a meno». Considerata la sua formazione professionale nel settore dell’ospitalità ha chiesto ed è stato ammesso al corso delle 600 ore organizzato dalla Fondazione Mach. Ha completato il primo anno e lo ritiene molto valido soprattutto per l’aspetto burocratico che le aziende agricole devono saper gestire. Il fatto di aver frequentato il primo anno del corso ha inoltrato domanda per il premio d’insediamento che è stata accolta, ora aspetta la liquidazione dei primi 30mila euro di acconto con i quali ha in programma il rinnovo del parco macchine per ragioni di sicurezza.

 

I progetti futuri: un agricampeggio

Fra i progetti futuri spicca quello di realizzare un agri-campeggio ed un agriturismo all’interno della propria azienda. «Io sarei pronto per partire – afferma - ma la burocrazia frena il mio entusiasmo e i miei tempi. Per me è molto importante perché cosi vado a portare un’integrazione al mio reddito aziendale e valorizzo il mio diploma dell’Istituto Alberghiero di Levico sull’ospitalità. Confido di poter partire nella primavera 2022 almeno con l’agri-campeggio. Nel frattempo spero di poter iniziare i lavori anche per realizzare l’agriturismo con l’obiettivo che tutta la famiglia possa lavorare in azienda: mamma, papà, fratello minore che sta completando gli studi superiori. Ma in prospettiva anche la mia fidanzata Federica, che già mi dà una mano». Un unico hobby che cerca di coltivare: la caccia. Membro, come da tradizione famigliare, del direttivo dell’associazione cacciatori.













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