Temperature giù anche la notte scorsa 

Mele e ciliegi, battaglia dura contro il freddo

Trento. Ancora notti fredde con picchi di 5 gradi sotto lo zero sia in Valle di Non, a Coredo ad esempio, ma anche a Caldonazzo in Valsugana. «La nostra unica fortuna - afferma Maurizio Bottura,...



Trento. Ancora notti fredde con picchi di 5 gradi sotto lo zero sia in Valle di Non, a Coredo ad esempio, ma anche a Caldonazzo in Valsugana. «La nostra unica fortuna - afferma Maurizio Bottura, responsabile consulenza tecnica della Fem - è quella che lo stadio fenologico delle piante di melo è ancora con i mazzetti divaricati, quindi fino ai 2-3 gradi sotto lo zero (che è stata la temperatura diffusa registrata nelle valli), le piante dovrebbero essere state in grado di resistere». Molto freddo anche in Vallagarina dove si sono azionatigli impianti antibrina. E i danni? «Non credo che siano molto forti sui meli almeno dal punto di vista quantitativo certo» - dice Bottura». Nessun danno fino ad oggi si registra per le viti in quanto le gemme sono ancora ad uno stadio nel quale c’è una forte protezione.

Diverso il discorso per le ciliegie: «Su questa coltura - conclude Bottura - si sono avuri i maggiori danni». «Noi - afferma Matteo Curzel, di Caldonazzo - abbiamo registrato meno 3 l’altra notte, ma per fortune lo stadio fenologico è ancora arretrato». A Coredo, dove ci sono diversi impianti di ciliegie come in alta Valle di Non, chi è attrezzato come Luca Fedrizzi ha acceso le stufe o le candele, dopo aver accuratamente steso i teli antipioggia fino a terra. Ma anche questa tecnica comincia a pesare: «Sono 5 notti che accendiamo le stufe nel nostro ciliegeto di un ettaro ed ogni notte spendiamo 1200 euro per il ricambio del carburante delle stufe. Ma anche per effettuare il ricambio ci servono 3 ore di tempo per tre persone ogni giorno e queste pratiche si possono fare solo perché con le ciliegie la resa ad ettaro in annate normali compensa anche questi costi molto alti» - spiega Fedrizzi. C.B.













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