La riflessione

La giornata mondiale dell’acqua, il nostro bene più prezioso: ogni giorno muoiono mille bambini

La celebrazione voluta dalle Nazioni Unite. Ancora oggi 2,2 miliardi di persone non hanno accesso a fonti di acqua potabile


Carlo Bridi


TRENTO. Si celebra oggi (22 marzo) una delle più importanti giornate volute dalle Nazioni Unite: “La giornata mondiale dell’acqua”. Una giornata voluta dalle Nazioni Unite per richiamare ancora una volta il tema, ma vorremmo dire il dramma dell’acqua che di anno in anno sta diventando sempre più pesante.

I dati resi noti per l’occasione sono lì a dimostraci come il dramma dell’acqua sia ancora oggi a livello mondiale una delle maggiori cause di morte di milioni di persone. Ma non solo, è spesso anche causa di guerre. E questo si badi bene nonostante che le Nazioni Unite abbiano dichiarato solennemente il diritto all’acqua per tutti gli abitanti del pianeta come uno dei diritti sacrosanti. Secondo l’Oms ben l’80% delle malattie contratte nei paesi impoveriti, sono causate dalla cattiva qualità dell’acqua consumata. Il problema si aggrava sopra tutto per i bambini.

Ma qual è la situazione oggi nel mondo? Ancora 2,2 miliardi di persone non hanno accesso a fonti di acqua potabile (rapporto Oms), ebbene per queste persone il disporre di acqua potabile è un miraggio. Ed il problema sarebbe risolvibile, non con impianti megagalattici, ma con una fitta rete di pozzi vicini ai villaggi, vicini agli Centri di Salute, vicini alle scuole ed ai mercati.

La nostra esperienza nel cuore dell’Africa nera dall’Uganda al Mozambico, dalla Repubblica Democratica del Congo, al Ruanda, al Sud Sudan, cominciata nel lontano 1985, è lì a dimostrarci che la cosa è possibile. Con 6-7 mila euro si può perforare un pozzo che da acqua potabile cioè speranza di vita ad un numero variabile di persone che va dalle 1500 alle 3000. E quando in un villaggio arriva l’acqua la situazione della salute degli abitanti che vengono serviti cambia radicalmente, ci hanno detto tante volte i medici di Medici per l’Africa, ed i nostri missionari.

Collegato al problema acqua c’è anche quello dei servizi igienici, ancora oggi 2,4 miliardi di persone ne sono privi con tutte le conseguenze del dover defecare vicino alla capanna, o alla scuola con ciò che questo comporta ogni volta che arriva una delle classiche infezioni intestinali diarrea, tifo, colera, epatite sono le malattie più frequenti che determinano un alto numero di morti,  

Obiettivo dell’Oms è quello di arrivare ad assicurare entro il 2030 almeno 20 litri d’acqua potabile/persona/giorno, oggi mediamente una famiglia di 8-10 persone ha a disposizione una tanica d’acqua spesso non potabile al giorno per famiglia, un nulla per noi che ne consumiamo mediamente 250 litri persona/giorno in Italia. Il risultato è quello che ogni giorno muoiono per cause legate all’acqua circa 1000 bambini sotto i 5 anni nella più totale indifferenza dei grandi mass media.

Ma su questo punto si inserisce anche lo scandalo degli sprechi dell’acqua, gli sprechi domestici, gli sprechi nelle varie fasi della produzione e quelli della rete distributiva italiana che secondo dati recenti è un colabrodo circa il 35-40% dell’acqua che viene prelevata dalle sorgenti o dalle falde viene sprecata nella rete di distribuzione italiana, un autentico colabrodo.

Ma c’è un altro problema dietro l’angolo che abbiamo toccato con mano in Mozambico, quando una Ong riesce a mettere a disposizione di una città una rete di fontanili di oltre un centinaio, garantendo acqua potabile a tutti gli abitanti arrivano le grandi multinazionali che per pochi spiccioli si appropriano degli impianti gestendoli loro e facendo pagare l’acqua a peso d’oro. Per questo quando avremo finito, e speriamo presto, questa pandemia ma ancor più la guerra che sta devastando l’Ucraina, dovrà essere ripresa la battaglia perché l’acqua sia e resti in mano pubblica.

Ma c’è un’altra piaga che sta scoppiando: le modificazioni climatiche stanno travolgendo tutte le più importanti fonti di acqua potabile pensiamo allo scioglimento dei ghiacciai, mentre le precipitazioni sono sempre più rare e violente riducendo la portata di falde e sorgenti con il risultato che zone agricole sempre più vaste saranno desertificate proprio nel momento in cui cresce la domanda di cibo.

La giornata celebrata a Trento

Su iniziativa di Assfron la giornata sarà celebrata all’Istituto Buonarroti di Trento con un evento che vede coinvolte diverse classi con la presenza del sindaco di Trento Franco Ianeselli e del dirigente generale del Dipartimento Istruzione della Provincia Roberto Ceccato. All’ordine del giorno la presentazione di una ricerca degli studenti della classe 4a Cba e un relazione sul tema: Il diritto all’acqua? Ancora oggi un diritto negato per oltre 1 miliardo di persone.













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