l’iniziativa 

La Cgil lancia un «contest» per raccontare i «non lavori»

TRENTO. Un testo narrativo, un video, una canzone per raccontare i posti di “non-lavoro”, come stage e tirocini. Il contest «I posti del lavoro» mette alla prova i giovani, le cui opere migliori...



TRENTO. Un testo narrativo, un video, una canzone per raccontare i posti di “non-lavoro”, come stage e tirocini. Il contest «I posti del lavoro» mette alla prova i giovani, le cui opere migliori riceveranno un premio in denaro e i vincitori potranno vivere una breve “esperienza da sindacalista”. «Il sindacato valorizza le storie lavorative dei giovani per ricordare come esista una realtà in grado di sostenerne i bisogni». Così Franco Ianeselli, segretario Cgil del Trentino, introduce la seconda edizione del contest, che quest’anno si concentra sui posti di “non-lavoro”, come stage, tirocini, Servizio civile, alternanza scuola-lavoro, Garanzia giovani. Il contest si rivolge a ragazzi tra i 16 e i 29 anni residenti in Trentino o che abbiano svolto uno di questi progetti in Trentino. I partecipanti dovranno realizzare un’opera che racconti la loro esperienza, attraverso testi, video, presentazioni fotografiche, canzoni, anche lavorando in gruppo, da consegnare entro il 14 ottobre. Le storie saranno pubblicate sulla pagina Facebook «Iltuolavoro» e saranno valutate da una giuria di esperti, che conferirà un premio da 1000 euro al primo classificato, 800 al secondo, 600 al terzo e al vincitore della categoria under-25. I vincitori inoltre potranno sperimentare una “esperienza da sindacalista” insieme al personale Cgil. Giulia Indorato, responsabile del contest, sottolinea: «Per i giovani la rappresentanza e la partecipazione non sono centrali. Ma basta far scattare una riflessione che li coinvolga perché si rendano conto di quanto siano importanti. I giovani si domandano, “perché devo delegare te sindacato per parlare per conto mio?”. La risposta è: perché una rivendicazione firmata da un sindacato come la Cgil, il più grande d’Europa, è come se fosse firmata da migliaia di persone». Ianeselli riflette: «In questi anni si è affermato il concetto che il lavoro sia una dimensione esclusivamente personale, prevale l’individualismo del “voglio farcela da solo”. Ma la capacità di mettersi insieme è essenziale nelle battaglie sul lavoro». (f.p.)















Scuola & Ricerca

In primo piano