«Il rilancio dell’economia passa anche per l’energia» 

Mario Dorighelli è il presidente di Assoenergia: «Con noi le aziende possono recuperare il gap con i competitor esteri. E vogliamo essere sempre di più»


di Danilo Fenner


TRENTO. Di sé Mario Dorighelli dice che lavora in una “nicchia”: sarà anche, ma stiamo parlando di energia, cioè di una nicchia in grado niente meno che di rilanciare o di bastonare lo sviluppo di un intero Paese. Di quella cosa che nei bilanci delle aziende è considerata come una “variabile incontrollabile”, o quasi. Che ti ritrovi lì fra le spese, e spesso non ci puoi fare granchè. A meno che non ti fai supportare da qualcuno: da un consulente (però di affidabili sul mercato non se ne trovano così facilmente) o dal consorzio Assoenergia, braccio operativo di Confindustria nel fornire assistenza alle imprese per una corretta gestione dei consumi. Una realtà che consorzia oltre 80 aziende, fra le più “energivore” del Trentino (da sole rappresentano più del 10 per cento del consumo di energia annuo di tutto il Trentino). Un socio acquisito proprio di recente, per dire, è il gruppo Lunelli. E ci sono dentro i grandi impianti a fune del Trentino, fra i più importanti consumatori di energia.

Di questa “macchina” leggera eppure complessa Mario Dorighelli – 65 anni, noto commercialista di Rovereto, amministratore delegato di LeMur, azienda di Ala che produce filati innovativi – è al timone da pochi giorni. Lo incontriamo nella sede di palazzo Stella, a Trento, affiancato dall'ingegner Michele Creazzi, energy manager del Consorzio.

Dorighelli, quando si parla di energia, applicata all'economia, si parla sostanzialmente di sviluppo. Tanto che i consumi di energia sono un indicatore molto preciso di come va l'economia.

“Sì, lo abbiamo visto in questi anni di crisi, anche in Trentino. Dal 2009 al 2017 c'è stato un calo progressivo del fabbisogno energetico. Di fatto siamo tornati ai livelli dei primi anni Novanta. Questo fa capire molto meglio di tanti discorsi quanto “morda” la crisi economica sulle aziende”.

Assoenergia è attivo in Trentino dal 2000. Come interviene nel concreto?

“Le aziende, se vogliono risultare più competitive sul mercato, specialmente straniero, devono intervenire sul costo dell'energia. Grazie a noi, possono ottimizzare l'acquisto dell'energia, a prezzi tali da ridurre il gap con i competitors esteri”.

Fate leva sul “peso specifico” della vostra realtà...

“Certo. Rappresentiamo una fetta significativa dei grandi consumatori di energia, Stiamo parlando di oltre 40 milioni di euro all'anno di fabbisogno di energia, fra gas ed elettricità, un valore in crescita costante. Possiamo sederci al tavolo con chi la produce con molta più forza di contrattazione”.

Quindi date una mano a stipulare contratti più vantaggiosi.

“Sì, siamo riusciti a spuntare sempre prezzi inferiori al mercato libero, ma non solo nell'immediato. Col nostro aiuto, un imprenditore può già sapere quali tariffe verranno applicate alla sua azienda anche fra due anni, poniamo. Per quanto riguarda la possibilità di una programmazione delle spese, in un panorama altrimenti così oscillante, è un aiuto fondamentale”.

E sul versante del risparmio energetico?

“Il tema della sostenibilità è da sempre un punto centrale della nostra attività. Dall'inizio del 2018 siamo partiti con un nuovo progetto, sul monitoraggio energetico. Forniremo a tutti i nostri consorziati, gratuitamente in questa prima fase, un sistema di monitoraggio, per capire quali sono i flussi di energia e come intervenire. E' un plus non solo per il risparmio, ma anche per un miglior controllo di gestione. Certo, ci troviamo così a intervenire di fatto su un livello che è anche culturale. In questo modo il consorzio contribuisce a diffondere una cultura della sostenibilità e del risparmio energetico”.

Quanto incide in fattura la quota dell'energia alternativa?

“Per le realtà industriali poco, anche se la legge provinciale 6 del '99 aiuta molto con contributi specifici. Chi intende davvero fare autoproduzione di energia non può basarsi solo sulle fonti rinnovabili, ma ricorrere ad esempio al gas o alla biomassa. Noi possiamo comunque certificare l'energia prodotta da una fonte rinnovabile: un attestato che l'azienda può usare per migliorare la sua immagine sul mercato”.

Un obiettivo strategico che Dorighelli, da neo presidente del consorzio, si pone?

“Sicuramente quello di portare nuove aziende in Assoenergia. Più siamo, più possiamo contare nei confronti dei produttori di energia e spuntare contratti sempre più vantaggiosi”.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano