Domani all’Itas inizia l’era del tandem Di Benedetto-Grassi

L’assemblea dei soci è chiamata ad eleggere un presidente non trentino dopo il lungo regno di Edo Benedetti e i tre anni di Marega. Lorenz sarà amministratore delegato delle controllate


di Roberto Colletti


TRENTO. Domani nasce l'Itas versione Di Benedetto - Grassi, il nuovo tandem di presidente e super direttore generale. Quanto nuova e quanto più efficiente sarà la compagnia è tutto da vedere anche se il rodaggio della coppia, che dura da qualche tempo, può esibire buoni risultati che però possono essere attribuiti anche alla positiva inerzia di una macchina già ben oliata. I veri galloni, si sa, si guadagnano quando si è comandanti in capo, non vicari. Se dunque non ci sono dubbi sull'elezione di Giovanni Di Benedetto alla presidenza e sulla nomina di Ermanno Grassi alla direzione generale, il cda rinnovato per metà dall'assemblea del 28 aprile dovrà assegnare le cariche della Mutua e formalizzare la nuova catena di comando del gruppo che, oltre alla casa madre, comprende Itas Vita e Itas spa.

«Per la compagnia è una fase di svolta storica» va ripetendo il presidente in pectore, non nascondendo, con un po' di recita, la preoccupazione di farsi accettare, dopo trent'anni di Edo Benedetti e tre di Paolo Marega, come primo presidente non trentino. Delicatezza apprezzabile, ma superflua. E' molto probabile che il quasi mezzo milione di soci Itas giudicheranno non il suo certificato di nascita, bensì i servizi ed i risultati aziendali del nuovo corso, poco o punto interessati alle lagne sulla trentinità perduta: è già successo per la Cassa di Risparmio e per la Popolare ed anche nel caso di Itas saranno i fatti a stabilire se la “svolta storica” sarà buona o cattiva cosa, non l'anagrafe.

Il nuovo consiglio, dunque, vorrà riflettere l'annunciata novità seppur maturata, si può aggiungere con un filo d'ironia, nel solco della tradizione. Qualche ipotesi sull'operazione Di Benedetto, nonostante la rigorosa direttiva di bocche chiuse, circola. Il nome più quotato per la vice presidenza vicaria resta quello di Guido Borrelli, già direttore Itas di lungo corso, già amministratore della Mutua e delle controllate, uomo di assicurazioni e aduso ai rapporti con gli agenti: è la figura che ha tutte le caratteristiche per rappresentare al meglio Di Benedetto nella gestione ordinaria. Altrettanto probabile, nel rispetto della prassi, l'affidamento della seconda vice presidenza, già di Norbert Plattner, a Gerhard Gostner, rappresentante dei soci altoatesini.

Passando a deleghe più specifiche, è ragionevole attendersi che quella relativa agli affari legali ed allo statuto resti in capo all'avvocato Marco Radice, mentre pare che la parte finanziaria verrà affidata a Fabrizio Lorenz, neo eletto nel consiglio, responsabilità cui potrebbero aggiungersi quelle di amministratore delegato delle controllate. Ruoli che valorizzerebbero l'esperienza maturata sul campo come direttore generale Itas, con il riconoscimento per la lunga militanza ai vertici della direzione, che lascia per far spazio all'attivissimo Ermanno Grassi. Il quale sarà nominato direttore generale della Mutua, nonché di Itas Vita e di Itas spa, assieme a Luciano Rova vice direttore, con ciò inaugurando l'unificazione dei vertici operativi per tutte le società del gruppo. A completare il quadro, la probabile indicazione di Ettore Lombardo, direttore generale fino al 2007, come consigliere d'amministrazione, in quota Itas, nel consiglio della Banca di Trento e Bolzano: l'aroma del suo tabacco da pipa evidentemente aleggia ancora all'ultimo piano del palazzo di via Mantova.

L'annunciata “svolta storica”, se veramente vorrà essere tale, non potrà tuttavia limitarsi al cambio della guardia tra questi soliti noti. Per esempio, c'è interesse sullo slancio che si vorrà imprimere all'attività commerciale della Mutua mettendola, di fatto, in concorrenza con l'attività degli agenti, oggi più di prima rappresentati al vertice della compagnia; c'è poi attenzione per le modifiche che potrebbero essere proposte allo statuto, riducendo il peso dei soci-clienti del Trentino; mentre da tempo si attendono iniziative per favorire l'informazione e la partecipazione dei soci-clienti, pochissimi dei quali sanno quando e come esercitare il loro diritto di voto. Sono questi i terreni sui quali si potrà misurare la verità, buona o cattiva, del nuovo corso.

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