L’assemblea

Cavit, il bilancio sorride: fatturato in aumento del 29%

Grazie anche al ritorno della Cantina Lavis nel gruppo il giro d’affari è di 271 milioni di euro. Lorenzo Libera confermato presidente all’unanimità


Carlo Bridi


RIVA DEL GARDA. In un anno fuori dell’ordinario causa Covid, Cavit segna una crescita molto rilevante. Complici anche le acquisizioni conseguenti al ritorno della Cantina Lavis nel gruppo, si è registrato un aumento del fatturato consolidato del Gruppo pari al 29%, passando così da 209,7 milioni di euro dello scorso esercizio ai 271 milioni dell’esercizio conclusosi il 31 maggio 2021. Il bilancio è stato approvato all’unanimità dall’assemblea dei soci delle 15 cantine sociali aderenti riunitasi per l’occasione al Centro Congressi di Riva del Garda.

Il clima positivo ha influenzato anche il rinnovo delle cariche del Cda in scadenza che è stato riconfermato in toto. Anche il presidente Lorenzo Libera, a differenza di 3 anni fa quando ci sono state delle polemiche e delle spaccature, è stato confermato all’unanimità.

Il linguaggio dei dirigenti di Cavit è stato come al solito molto parco, niente trionfalismi, ma dai messaggi dati traspare una forte soddisfazione per i risultati imprevisti che si sono raggiunti. «Nell’anno nero della pandemia», ha affermato Libera, «contrariamente all’andamento generale noi abbiamo avuto dei risultati in contro tendenza dei quali siamo particolarmente soddisfatti visto il contesto complesso e difficile. L’impostazione strategica di Cavit ci ha portati a grandi risultati che gratificano il lavoro dei nostri oltre 5000 soci viticoltori».

I risultati di bilancio

Il direttore generale Enrico Zanoni, ricordando i 271 milioni di euro di fatturato, con una crescita del 29% ha ricordato che hanno sicuramente inciso anche le acquisizioni, ma la cosa che è stata pagante è stata la capacità di Cavit di intercettare i nuovi mercati e le nuove aree commerciali che si sono aperte con la chiusura del canale Horeca. Cavit ha potuto contare sulla consolidata diversificazione del portfolio prodotti e dei canali distributivi.

La posizione finanziaria netta si rafforza ulteriormente al 31 maggio scorso era pari a 38,3 milioni di euro «che ci porta a livello preacquisizioni», ha sottolineato il direttore. 

Ma un fatto molto importante è stato anche quello dell’export, che per Cavit ha raggiunto l’85% del fatturato beneficiando di questa situazione anomala eccezionale. Il Nord America: Canada e Stati Uniti hanno registrato un netto aumento delle vendite, particolarmente dei marchi storici di Cavit. «Se consideriamo il consolidato, il bilancio del Gruppo ha visto un esportazione pari al 75%. Un dato che abbiamo registrato positivamente, ha proseguito Zanoni, è quello che i soci sono stati molto soddisfatti sia della remunerazione dei loro vini che dei servizi prestati da Cavit».

Il programma Pica

Parlando di sostenibilità i vertici Cavit hanno sottolineato come su questo tema il Gruppo è impegnato da almeno 15 anni avendo grande attenzione ai 3 pilastri della sostenibilità che non deve essere solo ambientale ma anche sociale ed economica. Il programma Pica, ha affermato Zanoni, «è la piattaforma tecnologica più avanzata fra quelle presenti in Italia per l’implementazione di una viticoltura intelligente ed eco sostenibile utilizzando quotidianamente nella pianificazione ed esecuzione differenziata delle operazioni di campagna in ogni singolo appezzamento». Nel corso dell’esercizio è stato assicurato un supporto agronomico e di sostenibilità ai 5250 soci delle 15 cantine.

Le Società controllate

Cesarini Sforza Spumanti SpA con i suoi metodo classico, TrentoDoc registra un fatturato di 5,7 milioni di euro nei 2 canali: Horeca e Gdo hanno segnato una crescita complessiva del 30% beneficiando del boom delle bollicine registrato da tutti. La controllata Kessler Sekt & Co Kg considerata la flessione del canale Horeca sul quale è concentrata, ha mantenuto il proprio fatturato a 9.5 milioni di euro mantenendo le posizioni raggiunte negli ultimi anni che hanno registrato un aumento annuo del 10%.













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