IL CASO

Carri raccolta finanziati con fondi Covid, per l’assessora Zanotelli servivano a contenere il contagio

Risposta all’interrogazione della consigliera provinciale Lucia Coppola. Concessi quasi 2,3 milioni di euro di contributi a 209 imprese trentine



TRENTO. “Assicurare più elevati livelli di sicurezza sul luogo di lavoro, un maggiore distanziamento tra gli addetti e concorrere al contenimento della diffusione del Covid-19”. Questo l’obbiettivo della delibera provinciale 2286 (come precisato nel testo del documento), sulla base della quale è stato concesso un contributo pari a 2.294.974,51 euro a 209 imprese trentine per l’acquisto, il noleggio e l’affitto di carri raccolta e di pedane semoventi.

E’ quanto specificato nella risposta dell’assessora all'agricoltura Giulia Zonotelli a un’interrogazione della consigliera Lucia Coppola dal titolo “I carri raccolta finanziati grazie al Covid.”

“Nelle premesse del provvedimento – scrive Zanotelli – , in modo molto trasparente, vengono anche chiarite le motivazioni che hanno portato a ritenerne opportuna l’adozione, tenuto conto della numerosità delle istanze pervenute, “della difficoltà di operare una valutazione istruttoria oggettiva”, al fine di escludere “la possibilità di interpretazioni soggettive” ed assicurare “un trattamento equo nei confronti di tutti i soggetti richiedenti”.

Rispetto, invece, agli aspetti procedurali, va da subito chiarito che il bando ha previsto un primo periodo in cui era possibile presentare domande dall’11 giugno al 31 luglio 2020; tale termine è stato quindi prorogato fino al 30 settembre 2020 (considerata l’importanza e l’urgenza che le disposizioni per il contenimento dell’epidemia Covid – 19 possano essere messe in atto dal maggior numero possibile di operatori economici, affinchè possa essere garantita la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini) e, da ultimo, riaperto dal 7 al 16 novembre 2020, proprio per mettere tutti gli operatori nelle condizioni di presentare le domande di aiuto ed assicurare il massimo supporto possibile alle aziende del sistema agricolo trentino.

Entro le predette scadenze sono pervenute complessivamente 356 istanze di aiuto, delle quali 311 sono state ritenute ammissibili, per una spesa ammessa di euro 5.239.924,27 e di euro 3.143.954,56 di contributo concesso. Di queste, 209 hanno riguardato carri raccolta, per un contributo complessivo concesso pari a 2.294.974,51 euro.

Per differenza, si rileva come per le altre voci previste dal bando adottato con la deliberazione n. 738/2020 siano state ammesse a contributo 102 istanze, per un contributo concesso pari a 848.980,05 euro.

A fronte di questo quadro oggettivo, non pare corretto sostenere che “non si spiega l’elargizione ad una platea ben precisa di 211 contadini, 185 dei quali residenti in val di Non, di quasi 2,3 milioni di euro” in relazione alle argomentazioni di cui sopra e in quanto, come per tutti i bandi pubblici, aperti a tutti e a tutti i territori, non è possibile predeterminarne gli esiti.

Infatti, proprio per garantire la ripartizione del budget complessivamente disponibile, tra il maggior numero possibile di aziende interessate, i termini sono stati prima prorogati e quindi riaperti, fermo restando che oltre il 16 novembre 2020 non era possibile andare in relazione alla necessità di chiudere la procedura con istruttorie e concessione dei contributi entro il 31 dicembre 2020. In alcun modo, quindi, si è predeterminata la scelta di riservare una quota importante delle risorse ad “un’unica zona del Trentino, la Val di Non”.













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