Carige, oggi Cassa centrale decide sul “salvataggio” 

L’alleanza. Il cda del Gruppo è convocato in via straordinaria sull’operazione in terra ligure Ccb potrebbe rilevare il 10% dell’istituto, con un esborso previsto fra 80 e 90 milioni di euro


Danilo Fenner


Trento. Carige sì o no? Oggi Cassa Centrale Banca è chiamata a prendere forse la decisione più importante dalla sua costituzione. Una decisione che sarà presa dal suo cda, convocato in giornata in via straordinaria.

Sono giorni che, malgrado il silenzio opposto da Ccb, si parla negli ambienti finanziari italiani dell’interessamento dell’istituto centrale delle banche popolari trentine - divenuto capogruppo da gennaio 2019 in base alla riforma del credito cooperativo - a un’alleanza industriale con Carige, rilevandone il 10%. Ccb potrebbe sborsare fra gli 80 e i 90 milioni di euro. E’ noto che la banca ligure è in forte difficoltà: il suo fabbisogno complessivo è di 900 milioni. Una cifra superiore ai circa 780 previsti dal piano dei Commissari di febbraio. La banca ligure deve in sostanza liberarsi della sostanziale totalità (pari a 3,3 miliardi) dei crediti deteriorati in pancia, grazie all’intervento della Sga. Anche Unicredit e Bper sono interessate a entrare in Carige, ma senza sborsare un euro.

Per Ccb sarebbe la prima grande operazione da capogruppo – con un ruolo da “anchor investor industriale” - oltre tutto condotta fuori dall’ambito cooperativo. In Liguria per il credito cooperativo c’è solo Iccrea. Secondo Milano Finanza, Cassa Centrale avrebbe già firmato un “non-disclosure agreement”: praticamente, un accordo di riservatezza con cui le parti si impegnano a non divulgare dettagli di un accordo che sarebbe già quasi concluso: oggi, al termine del cda straordinario, ne sapremo di più. L’accordo di riservatezza, in particolare, servirebbe ad avviare l’esame preliminare dei conti, passaggio fondamentale in vista dell’intesa vera e propria.

Quali vantaggi porterebbe l’operazione? A quanto ha scritto il Sole 24 Ore qualche giorno fa, l’entrata di Ccb in Carige porterebbe «significativi benefici sia dal lato del gruppo cooperativo che dal lato della banca ligure: secondo alcune letture, si potrebbero ad esempio creare sinergie industriali su alcuni fronti così come si punta – scrive ancora il Sole 24 Ore - a far nascere partnership sul fronte della bancassurance o del risparmio gestito».

Il piano di Ccb sarebbe già al vaglio della Bce, la Banca centrale europea. Nel frattempo, la capogruppo trentina si starebbe accordando con Fitd, il Fondo interbancario di tutela dei depositi, per farlo diventare partner industriale dell’operazione.















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