Bcc, al Senato via libera alla riforma 

Il governo ha dato parere negativo a tutti gli emendamenti e De Bertoldi li ha ritirati. Parte della vigilanza alla Provincia



TRENTO. Dopo giorni e settimane di ansia, i vertici del gruppo bancario guidato da Cassa Centrale, ma anche quelli di Iccrea, possono tirare un sospiro di sollievo. Ieri, infatti, il governo ha dato parere negativo a tutti gli emendamenti al decreto fiscale che erano stati depositati in commissione finanze e che miravano a non rendere più obbligatoria l’adesione a un gruppo nazionale per le banche di credito cooperativo. Così, di fatto, c’è il via libera ai gruppi. In mattinata entrambi i sottosegretari leghisti, Bitonci e Garavaglia, hanno espresso parere negativo del governo sugli emendamenti che erano stati presentati dal senatore Andrea De Bertoldi dopo che il primo firmatario Alberto Bagnai li aveva ritirati. Il governo ha chiesto a De Bertoldi di ritirare gli emendamenti e di presentare casomai un ordine del giorno. De Bertoldi così ha formulato l’ordine del giorno.

Gli emendamenti prevedevano la possibilità per le singole banche di scegliere tra l’adesione al gruppo o a un fondo di garanzia tipo gli Ips del modello tedesco. Questa possibilità era stata chiesta soprattutto dalle Raffeisen che hanno sempre visto male i gruppi. Mentre la possibilità di scelta è stata vista come una mina sotto la riforma da Cassa Centrale. Questo soprattutto in considerazione del fatto che ormai il progetto dei gruppi è allo stadio finale. Entrambi i gruppi hanno già speso decine di milioni in consulenze e strutture e hanno anche assunto centinaia di persone. Questo senza parlare della situazione in cui sarebbero finite le banche più deboli in seguito a uno stop della riforma. Ci sarebbe stato un forte rischio di instabilità. Anche per questo il governo ha deciso di fare retromarcia e di limitarsi ad accontentare le richieste delle Raffeisen. Così i gruppi andranno avanti per la loro strada. L’unico emendamento approvato riguarda la vigilanza e prevede che la capogruppo Cassa Centrale, pur essendo una spa e non una cooperativa, venga sottoposta alla vigilanza della Provincia, ma solo per quanto riguarda il potere di coordinamento delle casse rurali trentine. L’emendamento, comunque, andrà definito meglio con un decreto già in primavera. Ieri il ministro Riccardo Fraccaro ha salutato con soddisfazione il risultato: «L'emendamento sulle Bcc aderenti alla capofila Raiffeisen della provincia autonoma di Bolzano, approvato in Commissione Finanze al Senato, rende più sicuro e più solido il sistema del credito cooperativo del Trentino Alto Adige. Le Bcc altoatesine potranno adottare sistemi di tutela istituzionale come avviene in Germania, mettendosi così al riparo dai rischi della speculazione e dalle oscillazioni dello spread. La norma anti-spread prevede che le banche e le finanziarie non quotate saranno escluse dall'obbligo di adottare i principi contabili internazionali e potranno valutare i titoli di Stato che detengono in maniera durevole al valore di iscrizione risultante dall'ultimo bilancio e non al valore di mercato». Soddisfatta anche la senatrice Donatella Conzatti: «Sono soddisfatta per una riforma che permetterà di coniugare valori mutualistici e vicinanza al territorio con l'esigenza di solidità e efficienza del sistema del credito cooperativo».

(u.c.)













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