Alla Fondazione Mach il fedelissimo del Patt

Esperto di agricoltura, Sergio Menapace è presidente della Comunità nonesa Grande maggioranza in Cda. Contrario Pinamonti: «Scelta troppo politica»


di Roberto Colletti


TRENTO. Sergio Menapace è il nuovo direttore generale della Fondazione Edmund Mach. Lo ha nominato il consiglio d'amministrazione su proposta del presidente Andrea Segrè.

Si chiude così la partita che, iniziata nel novembre scorso, aveva in palio presidenza e direzione dell'istituto di ricerca. Partita giocata tra il presidente della Provincia Rossi che, sponsorizzando allora la candidatura di Andrea Berti come numero uno della Fondazione, s'era trovato di fronte all'inaspettata opposizione dell'assessore alla ricerca Sara Ferrari e del Pd che chiedevano un nome “con una caratterizzazione scientifica più marcata”. A febbraio Andrea Segrè, docente dell'Università di Bologna, è stato eletto alla presidenza, ieri mattina la direzione è stata affidata a Menapace, uomo Patt e funzionario provinciale. Partita chiusa.

Il nuovo direttore è stato presentato, a ragione, come professionista esperto in agricoltura. Quarant'anni, studente dell'Istituto di San Michele all'Adige, laureato in scienze agrarie a Padova, è direttore dell'Ufficio agricolo periferico di Cles-Malè.

La nomina, facendogli saltare il passaggio di dirigente di servizio, ora lo fa approdare alla dirigenza generale. Alla conoscenza specifica della materia, Menapace somma, inoltre, l'esperienza politica quinquennale di presidente in rappresentanza del Patt della Comunità della Valle di Non (scadrà in luglio), di consigliere del Consorzio dei Comuni, di amministratore del Consorzio Frutticoltori Cles e, inevitabilmente, di frutticoltore.

La competenza, dunque, c'è. La nomina, passata a grande maggioranza, ha tuttavia trovato il voto contrario del consigliere Vigilio Pinamonti, che rappresenta il personale della Fondazione, il quale ha manifestato il disagio per una scelta troppo politica, e di Carlo Alessandrini della Confederazione Italiana Agricoltori, che ha obiettato come vi fossero possibili e qualificate candidature tra gli stessi collaboratori dell'istituto. Il rappresentante delle minoranze del Consiglio provinciale, Maurizio Petrolli, si è invece astenuto: indicare il direttore spetta al consiglio d'amministrazione, ha detto, ma Piazza Dante non lascia gran spazio alle scelte.

Menapace dopo un periodo di affiancamento sostituirà Mauro Fezzi, dirigente generale della Provincia prossimo alla pensione, cui era stato affidato il compito di gestire il delicato passaggio dalla presidenza di Francesco Salamini alla presidenza Segrè. Il consiglio d'amministrazione ha inoltre stabilito che la durata del nuovo contratto sarà di in tre anni, con scadenza al 31 dicembre 2018, ed ha ridotto il compenso del 13% rispetto a quello del predecessore.

Menapace, oltre che alla competenza professionale, potrà affidarsi alla sua esperienza politica (con il territorio come si dice oggi) che anche recentemente lo ha visto protagonista delle cronache: presente come presidente della Comunità di Valle alla gran cena annuale del Patt, 300 coperti, al ristorante Scoiattolo di Sporminore assieme ad Ugo Rossi, all'assessore all'agricoltura Michele Dallapiccola, all'onorevole Mauro Ottobre ed al senatore Franco Panizza; e coinvolto nella polemica con il Comitato per i diritti alla salute della Valle di Non che gli contestava, come direttore, l'insufficiente (e nociva) distanza dagli edifici degli atomizzatori con pesticidi, tollerata dall'Ufficio agricoltura.

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