Dillo al Trentino

«Mio figlio ha un ritardo nel linguaggio: fargli fare una visita con l’Azienda sanitaria è quasi impossibile»

La segnalazione: «Mesi di attesa, a quel punto mi sono rivolta ad un logopedista privato. Ma un bimbo di 3 anni non può essere trattato così dal sistema sanitario pubblico». Avete una segnalazione? Mandate una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it

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TRENTO. La sanità trentina si trova in un momento assai delicato. Da una parte l’emergenza pandemia che non sembra finita, ma che anzi proprio in questi ultimi giorni è alle prese con una variante al virus che sembra rialzare la testa. Dall’altra, tutti gli altri versanti della sanità che devono necessariamente ripartire in fretta dopo due anni in cui sono stati necessariamente affrontati con meno risorse.

Ecco quindi che in quest'ultimo periodo, quando molti trentini tornano a fare delle visite mediche urgenti che nell’ultimo biennio avevano lasciato indietro, il problema dei tempi d’attesa nella sanità pubblica sembra essere tornato prepotentemente di attualità.

Chiara è la giovane mamma di un bambino con un ritardo del linguaggio che dopo mesi di attesa per avere una valutazione specialistica dall’Azienda sanitaria ha dovuto fare una visita privata per non attendere ulteriormente.

La giovane mamma ci ha inviato una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it per raccontare la sua situazione e per cercare, anche con le sue parole, di smuovere le cose anche pensando agli altri bambini che sono nella situazione di suo figlio.

LA MAPPA INTERATTIVA DELLE SEGNALAZIONI

Ecco le sue parole: «Buongiorno. Ho un bambino di tre anni con un ritardo del linguaggio, e per questo ho fatto domanda per una valutazione logopedica all'Azienda sanitaria di zona.

Da allora sono passati parecchi mesi, e quando è finalmente arrivata la risposta i tempi di attesa per avere la visita erano lunghissimi, col rischio di dovere aspettare ancora diversi mesi.

Alla fine, mi sono dovuta rivolgere ad un privato.

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Credo che questa situazione sia davvero triste, soprattutto perché i bambini in questa età avrebbero molto bisogno di essere aiutati e non certo di essere lasciati in attesa per mesi.

Ho scritto a “Dillo al Trentino” sperando che le cose possano cambiare, non solo per me ma per tutte le famiglie nella mia stessa situazione, e in meglio», conclude Chiara.

Avete una segnalazione? Mandate una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it oppure mandateci un messaggio in direct sulla nostra pagina Facebook.













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