Oriente Occidente, Cis: «Siamo in stand by» 

Intervista al direttore del Festival di danza. Per ora la programmazione rimane salda «A causa dello stop attuale alle produzioni, avremo a Rovereto diverse prime mondiali»


Katja Casagranda


Rovereto. Estate tempo di Festival che in emergenza legata al contenimento dell’epidemia da Covid19 rischiano di slittare o di essere rivisti o riprogrammati. Per ora rimane salda la programmazione del Festival di Danza Internazionale Oriente Occidente di Rovereto che dall’1 al 12 settembre di quest’anno festeggia a passo di danza i suoi 40 anni. Ne parla Lanfranco Cis, direttore artistico del Festival.

Clima incerto per Festival Oriente Occidente?

Proprio questa mattina (ieri per chi legge) ci siamo sentiti con il direttivo del Festival, per capire come muoversi. Ma la situazione è ancora così in divenire che ci siamo dati come termine il 3 di maggio,per farci un’idea di come stanno le cose e decidere il da farsi. Essendo la programmazione a settembre, se il trend è quello che si è visto in Cina dovremmo essere fuori da ogni pericolo. Poi bisogna vedere come la situazione sanitaria invece evolve nel resto dell’Europa e del mondo.

Cosa vuol dire per il Festival Oriente Occidente questo?

Il Festival doveva tenere a battesimo la prima della nuova creazione del coreografo Marcos Morau che ora è fermo con la sua compagnia spagnola. In Spagna la situazione è drammatica ed ovviamente a Madrid è tutto fermo. Quindi al Festival a Rovereto il suo spettacolo da prima nazionale diverrà prima mondiale. Tuttavia se l’iter sarà quello adottato in Cina è prevedibile che le compagnie estere saranno costrette ai 14 giorni di quarantena all’arrivo che organizzativamente è un problema, a meno che non si mettesse in campo l’idea di una quarantena artistica tipo residenza artistica protetta. Ma sono solo ipotesi In questi giorni dovevo essere ad Atene per il debutto di uno spettacolo ma è stato annullato e se sarà possibile debutterà in prima da noi. Ma tante compagnie italiane che dovevano presentare i loro lavori ai festival che stanno saltando ci stanno contattando. Dovesse essere impossibile avere ospiti internazionali faremo un festival totalmente nazionale chissà.

Ma quale è il sentore circa a questa crisi sanitaria all’estero?

C’è molta preoccupazione. Tanto per incominciare si è fermato il bando Boarning Pass attraverso cui avremmo portato in Cina una serie di giovani coreografi per un progetto di scambio artistico. A Pechino i teatri sono ancora chiusi e quindi è tutto fermo. Ma la situazione è così ovunque avremo al Festival una Compagnia di Londra che anche è ferma In somma è tutto in itinere e poi dovremo capire con quali modalità si tornerà alla normalità.

Quindi per esempio la distanza di un metro nei teatri?

Sì. Immagino ci saranno misure di restrizione e tutela da seguire, il che vuol dire che in un teatro da 400 posti ne puoi garantire la metà. Quindi è sul tavolo un confronto sui finanziamenti con la Regione, la Provincia e Ministero per capire come si pensa di proteggere il sistema spettacolo dal vivo. Capire i margini di flessibilità della regola e la copertura dei finanziamenti già concessi. E poi c’è anche da capire quali ferite sociali lascerà questo isolamento forzato. Il fatto che il parallelo viene continuamente fatto con l’epidemia di Spagnola che ebbe una seconda ondata terribile sta instillando grande preoccupazione nelle persone.

Una diffidenza?

Vedo, quelle rare volte che esco per fare la spesa che ci si schiva, non si ha nemmeno la voglia di salutarsi o fare due parole. Mi domando quali strascichi lascerà anche quando tutto sarà finito. E poi non dimentichiamo la tutela dei danzatori in quanto il ballo richiede vicinanza e contatto fisico, di sicuro non si danza con mascherine e guanti.

L’appuntamento che è anche una data importante?

Per settembre che sarà un mese pieno solo in Trentino ci sarà il Trento Film Festival, il Festival dell’economia, il Religion Today, P S A probabilmente con tutto l’indotto sul territorio ma si guarda avanti. Per i 40 anni stiamo raccogliendo i contributi fotografici degli archivi dei fotografi storici di Alto Adige e Adige dati a Museo Storico e Museo Civico, ma tutti possono inviare al Festival i loro contributi e ricordi. Era previsto un evento il 29 aprile ma ovviamente è stato rimandato.













Scuola & Ricerca

In primo piano