La Consulta apre la porta a Uber

Trento. La Corte costituzionale spalanca una porta ai cosiddetti Ncc, le auto con conducente, alternativa ai taxi. E quindi anche al servizio di Uber, l’app diffusa in tutto il mondo, ma finora...



Trento. La Corte costituzionale spalanca una porta ai cosiddetti Ncc, le auto con conducente, alternativa ai taxi. E quindi anche al servizio di Uber, l’app diffusa in tutto il mondo, ma finora fortemente penalizzata in Italia. La Consulta, infatti, ha bocciato una parte molto controversa della riforma che aveva cercato di regolamentare questo aspetto della mobilità. In particolare, gli Ncc erano costretti a rientrare nella loro rimessa dopo ogni corsa, di fatto rendendo più complicato e più oneroso il loro lavoro. Secondo la Corte costituzionale, si tratta di un «aggravio organizzativo e gestionale irragionevole». Il ricorso era stato promosso dalla regione Calabria, che in sostanza contestava la competenza nazionale di questa regolamentazione. È presto per capire gli effetti di questa novità. Ma Uber ha già chiesto che l’intera normativa possa essere rivista: «Crediamo che questa decisione sia un primo passo verso la modernizzazione della legge che regola i trasporti privati in Italia. Ci impegniamo ad essere un partner di lungo termine delle città italiane e a lavorare con i taxi e gli Ncc per costruire insieme il futuro della mobilità». Ma è difficile immaginare che i tassisti siano disponibili a sotterrare l’ascia di guerra. Significherebbe cedere un’importante quota di mercato a chi ha meno obblighi e non ha dovuto sostenere la spesa per una licenza. Un disastro economico per molti. Ogni tentativo di riforma del settore è andato dunque incontro alle proteste dei tassisti. Per le loro caratteristiche, sono in grado di paralizzare intere città semplicemente incrociando le braccia. Ora c’è il coronavirus e, nelle città isolate, le priorità sono altre. Ma il ritorno alla normalità, prima o poi, farà tornare di attualità questo difficile rapporto fra innovazione e diritti acquisiti. D.E.













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