In Veneto il 79% dei danni da lupo è su animali incustoditi

Trento. I raffronti sono sempre importanti per capire come ci si sta muovendo. Vediamo dunque, quanto al lupo, cosa sta accadendo in Veneto, con il quale il Trentino condivide la bellezza di 7...



Trento. I raffronti sono sempre importanti per capire come ci si sta muovendo. Vediamo dunque, quanto al lupo, cosa sta accadendo in Veneto, con il quale il Trentino condivide la bellezza di 7 branchi. Il report della Regione risale a pochissimi giorni fa, per la precisione al 30 marzo scorso. «Nel corso del 2019 - si legge nel documento - le predazioni accertate da parte di lupi singoli o in branco sono state 198, due in più rispetto all’anno precedente. I lupi, presenti ormai in quattro province venete (Verona, Vicenza, Belluno e Treviso), hanno attaccato 159 aziende e causato la morte di 425 capi, il ferimento di 55 e la dispersione di 302 animali, tra bovini, ovini e caprini, asini e cavalli. I territori dove le predazioni sono state più consistenti sono la Lessinia, dove tra maggio e metà giugno si è concentrato il numero più consistente nel Veronese di capi uccisi o dispersi, e il Vicentino, con l’Altopiano di Asiago: qui, in particolare, le statistiche dei capi uccisi registrano una impennata anomala (266 a fronte dei 173 del 2018), a causa di quanto avvenuto il 1° agosto scorso a Malga Campocavallo, quando un unico attacco predatorio del branco ha causato la perdita di 75 pecore e capre , rimaste imprigionate tra i tronchi abbattuti da Vaia. Al netto di quell’episodio difficilmente prevenibile (un tipico caso di surplus killing, ndr) il numero di capi predati nel 2019 risulta inferiore del 10 per cento rispetto ai 450 capi del 2018, sebbene nel frattempo sia aumentato il numero di branchi nelle aree alpine e prealpine del Veneto. Il calo delle predazioni interrompe un trend che appariva in costante crescita dal 2012 (anno della prima comparsa del lupo in Lessinia) e dimostra che gli interventi di prevenzione e difesa messi in campo dalla Regione, grazie alla collaborazione delle associazioni e delle istituzioni locali e al supporto di esperti e del mondo accademico, stanno iniziando a mitigare l’impatto del grande predatore». Da segnalare che il 79% dei capi predati era incustodito, a ulteriore riprova dell’importanza della messa in opera delle misure di prevenzione. Proprio per questo la Giunta regionale del Veneto ha rifinanzia con 250 mila euro il fondo regionale per la prevenzione e l’indennizzo di danni causati dagli attacchi dei grandi predatori, lupi e orsi, 50 mila euro in più dello scorso anno. Su proposta dell’assessore all’agricoltura Giuseppe Pan, il fondo per il 2020 aumenta di 50 mila euro per integrare le risorse stanziate dal Programma di sviluppo rurale per gli interventi di prevenzione: recinti elettrificati, dissuasori acustici e dissuasori ottici. Dal fronte altoatesino invece, con cui il Trentino condivide 3 branchi, ancora nessuna notizia. Il Report 2019 dovrebbe essere pronto, ma per adesso non ci sono dati ufficiali. Staremo a vedere. M.F.













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