l’intervista

Zanotelli: «Dialogo con tutti i settori, poi però la politica deve decidere»

L’assessora provinciale all’agricoltura affronta il suo secondo mandato con una delega fondamentale per l’economia trentina


Carlo Bridi


TRENTO. Dopo un lungo braccio di ferro l’assessore uscente con delega all’Agricoltura, Giulia Zanotelli è stata confermata in questo ruolo per il prossimo quinquennio, al quale si sono aggiunte altre deleghe. All’assessora abbiamo chiesto come intenda sviluppare la sua attività per i prossimi 5 ann,i forte dell’esperienza maturata nel passato quinquennio. Già nella prima riunione di Giunta alla quale ha partecipato ha portato una serie di provvedimenti di grande interesse per l’agricoltura, con interventi per oltre 28 milioni di euro legati ad una serie di bandi, avendo presente che oggi non è possibile ragionare per “compartimenti stagni”. Ma le organizzazioni sindacali agricole - Coldiretti, Confagricoltura Trento e CIA - hanno esplicitamente richiesto un cambiamento di metodo anche all’interno del Tavolo Verde, la sede del confronto istituzionale chiedendo di essere più coinvolti anche nella fase di elaborazione dei provvedimenti.

Che cosa risponde a questa sollecitazione l’assessora?

«Il modus operandi adottato prevede che ogni decisione venga esaminata ed affrontata in collaborazione con gli stakeholder, sia attraverso il Tavolo Verde che mediante incontri dedicati a specifiche tematiche. È innegabile l'importanza di mantenere un costante dialogo con i rappresentanti dei vari settori, ma è fondamentale che la politica si assuma la responsabilità di fare sintesi rispetto alle diverse istanze, delineando così le direttive principali per promuovere lo sviluppo del comparto agricolo. Continueremo dunque a guardare in questa direzione.

Uno dei primi temi sul tappeto è quello del come affrontare l’impazzimento del clima in rapporto all’agricoltura e su quale possa essere il ruolo della ricerca che fa capo alla Fondazione MACH che proprio quest’anno celebra i 150 anni dalla nascita della. Come intende supportate la FEM la Provincia?

Il cambiamento climatico e le sue implicazioni sull'agricoltura, rappresentano una delle sfide più rilevanti del nostro tempo. In un contesto così critico, la ricerca e la sperimentazione assumono un'importanza strategica al fine di affrontare le problematiche connesse al generale innalzamento delle temperature - con implicazioni anche in questioni quali fitopatie e gestione delle risorse idriche - che stiamo osservando, per continuare a garantire la presenza del settore primario. Con la sua lunga storia ed esperienza nel campo della ricerca, la Fondazione Mach è un partner fondamentale per la Provincia nel formulare politiche e azioni mirate. Il sostegno concreto continuerà a essere garantito dall’Amministrazione provinciale per affrontare in modo efficace l'urgente questione legata al cambiamento climatico e le numerose altre questioni che interessano il contesto agricolo. Guardiamo dunque a interventi mirati nel campo del risparmio idrico, della prevenzione e della lotta alle fitopatie, oltre che a investimenti nella genomica, nella formazione e nella ricerca applicata. La collaborazione tra la Fondazione Mach e la Provincia rappresenta infatti un modello di successo per affrontare le sfide contemporanee legate al cambiamento climatico nell'ambito dell'agricoltura. In questo senso, fondamentale sarà l’ulteriore rafforzamento della collaborazione con il Centro di sperimentazione di Laimburg, in Alto Adige.

Fra le prime emergenze conseguenti all’innalzamento della temperatura da affrontare c’è quello dei patogeni alieni e della flavescenza dorata, che compromettono un’agricoltura sostenibile. Come pensa di affrontare il problema la Provincia?

La lotta alle fitopatie è centrale per il futuro della nostra agricoltura. Per questo motivo è già stato promosso uno specifico Piano provinciale per il contenimento degli agenti patogeni, attraverso monitoraggi e azioni di lotta, con la costituzione di una cabina di regia specializzata. La nuova disciplina assicura maggiore tempestività ed efficacia nelle azioni di contrasto - con un necessario raccordo tra soggetti pubblici e privati - nel solco di quanto è stato fatto per la lotta biologica agli insetti dannosi con il controllo della cimice asiatica e della drosofhila grazie anche al rilascio di insetti antagonisti parassitoidi. Questo lavoro dovrà proseguire e sarà implementato di concerto con gli attori del settore. E’ un tema che va affrontato insieme, proprio come fatto fino ad oggi, al fine di raggiungere gli obiettivi prima e meglio. Stiamo già lavorando sul proseguo delle diverse iniziative.

Altra emergenza emersa prepotentemente negli ultimi anni è quella della riduzione delle piogge, con la conseguente riduzione della portata di falde e sorgenti che garantiscono l’acqua all’irrigazione agricola. Da più parti si parla di un piano invasi che permetta di immagazzinare le acque in quota quando arrivano le piogge per distribuirle nei momenti di emergenza. Esiste un piano invasi a livello provinciale o come intende muoversi?

L’Amministrazione provinciale conferma il proprio impegno nel garantire le risorse idriche necessarie all’agricoltura. Ne va della competitività del nostro sistema agricolo e della sostenibilità economica delle aziende. Negli ultimi decenni, il nostro territorio ha compiuto progressi significativi nell'efficentamento dell'irrigazione, diventando un modello per altre realtà. E continuiamo a guardare avanti: attraverso il progetto Irritre l’obiettivo è quello di sviluppare – grazie ai nostri centri di ricerca – un “consiglio irriguo” basato sull’intelligenza artificiale: si tratterà di un sistema informativo territoriale per un’irrigazione di precisione in Trentino.

Al riguardo ci risulta che c’è già un tavolo di lavoro che sta affrontando il problema, vi sono già progetti operativi?

Numerosi sono i progetti sostenuti con il Pnrr e definiti nell’ambito di un programma condiviso, mentre uno specifico Piano irriguo è stato finanziato lo scorso anno. Questo strumento di programmazione per un utilizzo razionale dell'acqua in agricoltura, appare fondamentale perché definisce, a livello di aree omogenee vaste, le esigenze prioritarie in termini di nuovi bacini di accumulo, di connessioni tra le reti esistenti e di sviluppo tecnologico, con un'attenzione anche agli investimenti per la produzione di energia e all'uso plurimo della risorsa idrica. 














Scuola & Ricerca

In primo piano